I Carabinieri della Compagnia di Saluzzo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cuneo 5 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di manifestazione in luogo pubblico non autorizzata e violenza privata.
I fatti si riferiscono al corteo di protesta organizzato il 15 luglio scorso, per le vie del centro urbano di Saluzzo, da parte di un gruppo di oltre 100 migranti stagionali, i quali – dopo avere trascorso molte ore all’addiaccio, sotto la pioggia incessante – rivendicavano il diritto a sistemazioni alloggiative idonee.
In quell’occasione il corteo, snodatosi dal Foro Boario alla sede del municipio, aveva deliberatamente provocato blocchi stradali, aggredito, talora fisicamente, alcuni passanti che realizzavano video o foto con i propri telefoni cellulari, rovesciato in terra alcuni cassonetti dei rifiuti e tentato di occupare uno stabile dismesso lungo il tragitto.
L’intenso e articolato lavoro investigativo svolto dopo l’evento, consistito nell’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e nell’escussione di numerosi testimoni, ha consentito agli inquirenti di identificare i 5 soggetti ritenuti promotori o esponenti di rilievo della manifestazione non autorizzata e di definire alcune condotte intimidatorie poste in essere da alcuni di essi nei confronti degli operatori del P.A.S. (Prima Accoglienza Migranti) nelle fasi prodromiche all’evento.
Gli indagati sono originari del Mali, Senegal Gambia e Guinea, regolari sul territorio nazionale e dimoranti in varie regioni italiane. A carico di due di questi, ritenuti gli ideatori e i promotori dell’accesa protesta, sono stati emessi dal Questore di Cuneo altrettanti provvedimenti di “foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nel comune di Saluzzo” per la durata di tre anni.
Nei giorni successivi, in pieno centro città, uno dei soggetti indagati è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo per essersi opposto con violenza ad un controllo di polizia a seguito della mancata ottemperanza del predetto provvedimento del Questore.
Il competente G.I.P., all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto e del rito direttissimo, ha applicato all’indagato la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Cuneo e disposto l’espulsione dal territorio nazionale in relazione al reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
c.s.