Sei ebrei, un partigiano ed un civile. Vennero uccisi dai nazifascisti a Cuneo, nell’area sottostante il Viadotto Soleri. Era il 26 aprile 1945. Ieri, mercoledì 18 settembre, è stata scoperta una targa in via Borgo Nuovo in memoria dell’omicidio di quegli innocenti. Un’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale, rappresentata dagli assessori Cristina Clerico e Mauro Mantelli. E’ stato quest’ultimo a prendere la parola per primo: “Non fu un’esecuzione, ma una carneficina legata alla vendetta di chi stava perdendo la guerra. Una guerra in cui italiani anti fascisti combattevano contro italiani fascisti: è importante ricordarlo per liberarci dai luoghi comuni. Anche gli italiani hanno collaborato a quelle atrocità, perché l’Italia non era estranea all’antisemitismo. I germi di quella malattia, da cui siamo guariti, possono sempre rispuntare, quindi attenzione”.
Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, ha aggiunto: “I nazifascisti avevano ben chiaro il loro destino in quel tempo, e mentre fuggivano si resero responsabili di violenze gratuite ed efferate, tra cui anche quella di Cuneo. C’era da punire una popolazione che non si era mai piegata: vennero uccisi 6 ebrei, un partigiano ed un civile, i 3 bersagli preferiti dai nazisti. Sono grato al Comune, che con questa targa segnala un luogo contaminato da un atto di violenza e odio. La decontaminazione richiede conoscenza dei fatti: il ricordo di queste 8 persone non deve essere solo un esercizio di retorica, ma un’occasione di riflessione e impegno circa il pericolo che si annida anche nell’indifferenza dei buoni”.
Presenti anche Ughetta Biancotto e Franco Revelli di Anpi Cuneo, Joelle Hansel, directrice de programme au Collège International de philosophie di Parigi ed alcuni parenti delle vittime commemorate. I 6 ebrei, Herman Moshe Herz Epelbaum e Bernard Futtermann Bernard di Varsavia, Marcel Futtermann di Parigi, Georges Joseph di Lussemburgo, Hugo Korbel e Siegfried Schwarz di Vienna, arrivavano da Saint Martin de Vésubie, in Francia, e vennero catturati tra Cervasca e Cornaletto di Demonte. Con loro furono fucilati il partigiano Francesco Terrazzani e l’operaio Biagio Michele Giordano.
Ecco, ai nostri microfoni, le parole di Mauro Mantelli, Gigi Garelli e Ughetta Biancotto.