E’ stata inaugurata nel Complesso monumentale di San Francesco, a Cuneo, la mostra “Giuseppe Penone: Incidenze del vuoto”. L’esposizione nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. All’interno, alcune delle opere di uno degli scultori più importanti e conosciuti a livello mondiale, il garessino Giuseppe Penone.
“Un appuntamento eccezionale per tutta la provincia di Cuneo – ha detto il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta . Questa mostra trasmette tanto, offrendo molti spunti di riflessione a chi la visita. Inoltre si sposa perfettamente con il complesso di San Francesco. Dopo i tanti successi degli anni passati, una nuova occasione per promuovere la cultura sul nostro territorio”. Le opere di Penone si possono ammirare nei più importanti musei del mondo, come il Louvre, Abu Dhabi o La Venaria Reale. A Cuneo sono esposte Matrice, Suture, Dafne, Gesti Vegetali e Identità, sculture che nascono da una riflessione sulla dualità tra vuoto e pieno come parti costitutive e materiali, in un sofisticato gioco di giustapposizioni e rimandi.
“Il lavoro della scultura è il rapporto del corpo con lo spazio che lo circonda – ha spiegato Giuseppe Penone -. L’interesse per il vuoto e per la dualità è alla base delle opere scelte per questa mostra. Le sculture partono da queste riflessioni per poi dialogare con il contesto storico e con lo spazio in cui sono inserite, che fa assumere differenti significati. Qui c’è uno spazio che ha una storia importante, in cui io ho provato a rendere il volume visibile e a sottolineare i vuoti”. A curare la mostra la direttrice del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev: “Insieme alla Fondazione CRC abbiamo realizzato una bella mostra di uno dei più grandi scultori viventi al mondo. Il lavoro si è concretizzato in due luoghi: a Rivoli e qui a Cuneo, dove le opere sono ispirate dal tema dell’orizzontalità e del vuoto. Tutte le opere di Penone ruotano attorno al rapporto con la natura: riflettere attraverso l’arte su questo argomento può essere molto utile soprattutto in questa epoca”.
La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta da sabato 12 ottobre a domenica 2 febbraio, da martedì a sabato dalle 15,30 alle 18,30, domenica dalle 11 alle 18,30.