Dalle prime luci di sabato 19 centinaia tra treni e pullman hanno raggiunto Roma per confluire nella centrale piazza San Giovanni, da sempre simbolo del concerto del Primo Maggio, che per questa occasione è stata riempita, insieme alle vie circostanti, da persone provenienti da ogni parte del Paese. Fiumi umani dalle varie vie che confluiscono nella piazza sono arrivati fino alle 15: un totale di 200.000 persone per contestare a gran voce l’attuale governo.
“Mat-te-o, Mat-te-o!” si sente rimbombare per vari minuti all’ombra della maestosa facciata della chiesa di San Giovanni, all’ingresso del leader leghista sul palco, momento centrale dell’evento, dopo che Salvini stesso ha salutato le decine di sindaci e governatori presenti sul palco. Una manifestazione che ha visto in prima fila la Lega, forza trainante dell’opposizione del governo Conte bis, con ospiti i leader di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Dalla Granda, dopo 8 ore di viaggio, più di 240 cuneesi hanno accolto l’appello di Salvini di scendere in piazza. Tra di loro una folta rappresentanza di militanti e simpatizzanti leghisti e non di Bra e dintorni, che, insieme agli amici di Alba, hanno riempito un intero pullman.
Il sindaco Federico Gregorio, segretario braidese del partito, che non è potuto esser presente per impegni istituzionali nella sua Narzole, commenta l’evento augurandosi “tempi migliori che arriveranno presto per cancellare quelli nefasti di oggi, con gente al potere così ignobile che vorrebbe negare il voto agli anziani, a cui dobbiamo il benessere ed il progresso della nostra società.”
Luca Cravero, consigliere comunale di Bra e coordinatore della Lega Giovani, responsabile dell’organizzazione del pullman spiega: “Un’emozione unica: in piazza abbiamo respirato la volontà della gente comune, tra cui tanti giovani, di mandare a casa un governo ipocrita che sta facendo di tutto per annullare la classe media e i diritti di ragazzi e anziani. Si inventano una manovra ‘salvo-intese’ con l’inserimento di tasse e misure come il bonus ‘facciate’, termine che ben descrive l’essenza di quello che è la manovra stessa, tralasciando i problemi reali.”
c.s.