Giro d’Italia 2016: in Valle Stura non ci sarà la Croce Rossa | Il Comitato locale ricostruisce la vicenda che ha portato il sindaco di Vinadio ad optare per un’altra assistenza

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Il 99° Giro d’Italia, nel suo passaggio in provincia di Cuneo, ha perso in questa edizione 2016, uno dei simboli che hanno da sempre contraddistinto il servizio di Soccorso e Servizio: la Croce Rossa Italiana.

E questo non per una qualche inefficienza, bensì, per una personale decisione – presa martedì 24 maggio – dal sindaco di Vinadio, che ha optato per un’altra Assistenza. Non sulla base di un confronto equo, ma sulla base di una scelta ritenuta, quanto mai arbitraria.

 

Poiché chi non conosce i fatti, può essere tratto in inganno e quindi portato a esprimere commenti infelici, nei confronti del Comitato CRI della Valle Stura, con sede a Vinadio, con la presente nota si vuole ricostruire la vicenda, perché nessuno tragga affrettate conclusioni.

 

Tre settimane or sono, il sindaco di Vinadio ed un suo assessore hanno chiesto – verbalmente – a codesto Comitato, di organizzare l’assistenza al Giro d’Italia, fornendo alcune indicazioni sul servizio che avrebbero voluto. – così ricostruiscono la vicenda dalla CRI di Valle Stura – Ovvero: 2 PMA e 2 medici con 2 infermiere + 2 Volontari; 4 ambulanze con dae e 3 di equipaggio; 7 squadre a piedi da 3 elementi con dae ed asse spinale. Naturalmente il Comitato avrebbe dovuto provvedere a comprare medicinali e materiale di consumo (ghiaccio, bende, etc.), pensare al cibo per colazione, pranzo e cena al sacco per circa 50 persone, mettere a disposizione 2 navette per trasportare le squadre e 2 moto per lo spostamento eventuale dei medici. La nota – con la specificazione dei costi – è stata consegnata, in forma non ufficiale, all’incontro con il sindaco ed assessore di giovedì 19 maggio alle 11 presso il comune di Vinadio.

 

Il preventivo – troppo oneroso secondo il sindaco – è stato rivisto dallo stesso primo cittadino, che ha chiesto una drastica riduzione del personale in servizio, per contenere la spesa. Cioè di passare da 4 a 3 ambulanze, da 7 a 4 squadre a piedi, da 2 a 1 PMA, senza le 2 moto. Richiesta accolta, col taglio di ulteriori costi, pretendendo però oltre al rimborso spese, una richiesta ufficiale per svolgere il servizio. La risposta è giunta via mail, lunedì 25 maggio in mattinata: bisognava rivedere il preventivo, consegnandolo entro la giornata. Come è stato fatto: si è redatta una nuova proposta – con un costo di 4.150 € – garantendo la presenza di 32-34 volontari.

 

Martedì 24 maggio, alle 11, al Comitato è stato comunicato (via email) che il servizio era stato dato ad un’altra organizzazione. Con una nota dolente: siamo venuti a sapere che a tale organizzazione sono state richieste soltanto 3 ambulanze con un minore numero di squadre a piedi, per lo più senza senza medicinali…
Considerazioni – Se la stessa richiesta fosse stata fatta anche al Comitato CRI di Vinadio, la risposta sarebbe stata adeguata alle nuove esigenze. Ma ciò non è avvenuto e quindi – senza che nessuno fornisse spiegazioni – il servizio è stato affidato ad altra Associazione. A questo punto preme aggiungere che oltre al servizio durante il Giro, il Comitato CRI aveva previsto di dislocare a Vinadio – a costo zero – anche 3 ambulanze, a disposizione del 118 per le estemporanee sul territorio. Essendo l’accordo “saltato”, il Comitato CRI di Vinadio, interverrà ugualmente e, per non penalizzare la popolazione, attiverà 4 ambulanze, in sede a Vinadio, dalle ore 8,00 alle 20,00, per ogni esigenza del 118″.