Ha preso ufficialmente il via la 21^ edizione di Scrittorincittà, la kermesse letteraria che resterà a Cuneo fino a lunedì 18 novembre. L’inaugurazione si è svolta al Centro Incontri della Provincia di Cuneo, che ospiterà molti degli appuntamenti del ricco programma 2019. In tutto 223, che si svolgeranno anche in altri spazi cittadini, come la biblioteca civica, il teatro Toselli, il cinema Monviso, musei e circoli letterari.
Il tema di questa edizione è “Voci”: “Perché vogliamo dare voce ai racconti degli autori, ma anche ai temi della nostra contemporaneità – ha detto il vice sindaco di Cuneo Patrizia Manassero -. Ambiente, migrazione, povertà: vogliamo affrontare questi argomenti decisivi per il nostro futuro, dedicando anche molti appuntamenti, oltre 100, alle scuole e ai ragazzi. Questa manifestazione è radicata nel cuore dei cuneesi”. Ha aggiunto l’assessore alla Cultura Cristina Clerico: “Scrittorincittà è la punta dell’iceberg di un lavoro che dura tutto un anno: questa manifestazione cresce di edizione in edizione. Il tema Voci? Vogliamo che la gente sia in grado di distinguere quelle che vanno ascoltate rispetto alle bufale”.
E dopo l’intervento di Andrea Silvestri, direttore generale della Fondazione Crc (che sostiene l’evento), proprio con le “bufale” si è aperta l’edizione 2019 di Scrittorincittà.
Quelle smascherate nel suo ultimo libro dal noto economista Carlo Cottarelli. Il titolo, “Pappagalli e pachidermi” (Feltrinelli) è preso in prestito da una canzone di Francesco Gabbani, artista molto apprezzato dallo stesso Cottarelli: “Sono cresciuto con Battisti, Conte e Fossati, ma tra i più giovani mi piace molto Gabbani”, ha ammesso l’economista, che nel libro parla delle fake news riguardanti il mondo finanziario alle quali continuiamo a credere. Come la convinzione che con l’euro i prezzi siano aumentati: “Non è vero, e nel libro lo dimostro confrontando i prezzi di Topolino, Tex e dei gelati. Ma tanto su questa cosa non sono riuscito a convincere neanche i miei amici e mio fratello, e non convincerò neanche voi”. E poi la Germania che deciderebbe tutto in Europa e l’età del pensionamento troppo alta in Italia: “Da noi si smette di lavorare in media a 63 anni oggi, non dopo come si pensa. In Giappone, per esempio, si va in pensione a 70 anni. Chi lo decide? Si vive di più e c’è stato un crollo delle nascite, quindi bisogna lavorare più a lungo. Ma la gente dà la colpa alla Fornero”.
Cottarelli, che alla fine di maggio del 2018 ricevette da Mattarella l’incarico di formare un governo, prima dell’accordo tra Lega e 5 Stelle, ha svelato anche alcuni aneddoti succosi. Come la proposta che rifiutò di diventare responsabile delle Finanze del Comune di Roma o l’incontro con un “personaggio molto noto, ma che non vi svelerò”, che prima delle elezioni del 2018 gli chiede di entrare a far parte del Movimento 5 Stelle.
Ecco le sue parole e quelle dell’assessore Cristina Clerico ai nostri microfoni.