Si è svolta ieri sera, la conferenza promossa dall’ufficio “Europe Ddirect”, tenuta da Franco Chittolina, presidente dell’associazione Apice, in merito alla situazione generale dell’Europa.
Chittolina, presidente di APICE, ha lavorato per 25 anni a Bruxelles presso le Istituzioni europee (Consiglio dei ministri prima e Commissione poi), impegnandosi per il dialogo tra le Istituzioni comunitarie e la società civile. Dal 2005 lavora in Italia per portare l’Europa sul territorio piemontese, in particolare nella provincia di Cuneo.
Nata nel febbraio del 2005, APICE (Associazione per l’Incontro delle Culture in Europa), si è formata dall’incontro di soggetti provenienti da consolidate esperienze nelle Istituzioni europee e da rappresentanti della società civile, attivi nelle Regioni del Nord Ovest italiano, in particolare in Piemonte, Lombardia, Veneto.
Inizia così, con un tema di estrema attualità, il presidente di Apice, narrando ciò che è avvenuto nei giorni scorsi, ovvero le prime ore dopo l’avvio della nuova legislatura della commissione europea: ” Ursula Gertrud von der Leyen, si è trovata ad essere la presidente designata senza avere corso nella competizione elettorale, mentre sarebbe stato opportuno che ad insediarsi alla testa del governo dell’Unione, mentre ad avere quel ruolo sarebbe stato più opportuno, fosse stato uno dei leader che era arrivato per primo alla competizione elettorale, questa è una semplice regola di democrazia, anche se non è stata commessa nessuna infrazione giuridica, poichè non c’era un obbligo di designare chi era arrivato prima degli altri, perciò si sono create delle tensioni perchè il parlamento non ha digerito questa forzatura, è stata designata precisamente, a a succedere a Jean-Claude Juncker, con soli 383 voti a favore (su 733 votanti), la maggioranza necessaria prevista era di 374 voti. Quindi per soli 9 voti.
Il 27 novembre Ursula Gertrud von der Leyen si è riproposta per presentare la sua squadra, e i suoi 27 commissari, le tensioni si sono però create con la prima votazione, nella quale bisognava conferire l’incarico alla signora Ursula von der Leyen per quanto riguarda la Cop 25 grande assemblea sull’ambiente, per rappresentare l’Unione Europea, ma a questa votazione sono mancati tantissimi consensi.
Il programma che ha elencatola neo presidente, comprende sei punti principali, il primo elencato, è quello della lotta all’emergenza climatica, con programmi ambiziosi, come l’inquinamento zero, e l’altro è quello di destinare alla lotta per l’emergenza climatica, il 30% del bilancio, cioè cinquanta miliardi di euro circa, facendo rimanere solamente più i due terzi per tutte le altre problematiche, ma questa’anno con la brexit, mancherà proprio il contributo Britannico.
La sesta è ridare slancio alla vita democratica dell’unione.
Nelle istituzioni europee ci sono quindi due polarità che si affrontano, da una parte la polarità europeista e quella governativa, due poli che si scontrano perennemente, i primi per rappresentare il futuro federale dell’europa, i secondi per frenarla il più possibile.
La banca centrale europea sotto la guida di Cristine Lagarde, ha fatto professione di continuità a condizione che la Germania possa permetterlo, è la istituzione più federale .
Questo per arrivare a dire che se il federalismo ci sarà o progredirà, lo farà attorno ai 19 paesi che fanno parte della moneta unica“.
Ultimo argomento toccato è stato il debito pubblico italiano che sembra spaventare molto di più l’estero piuttosto che l’Italia stessa: la legge di bilancio in parlamento non ha avuto molta severità riguardo al programma, ma se ne riparlerà in primavera, quando con le carte in mano ci sarà stato lo svolgimento di tale programma.
Questo è stato un quadro generale fatto dal presidente Chittolina, della associazione Apice, per inquadrare da che parte potrebbe procedere nel giro dei prossimi anni a venire.