E’ stata una delle notizie più rilevanti della scorsa settimana, che potrebbe produrre conseguenze rilevanti per tutto il movimento sportivo nazionale: le calciatrici verranno inquadrate come professioniste.
La Commissione Bilancio del Senato ha, infatti, approvato un emendamento alla manovra che equipara le donne ai colleghi maschi, estendendo le tutele previste dalla Legge sulle prestazioni di lavoro sportivo.
Un passo importante, come riconosciuto anche da Eva Callipo, coordinatrice dell’attività del Fossano Women ed ex presidente del Cuneo Calcio Femminile, prima ed unica squadra della provincia approdata in Serie A.
“Un riconoscimento significativo per tutto il sistema-sport femminile nazionale, perchè sicuramente darà una mano a tutti. Credo sia soprattutto la certificazione dell’ottimo lavoro svolto da tutto il movimento calcistico in rosa in questi anni, così come lo era stato già qualche tempo fa l’inserimento nel professionismo delle società. Siamo cresciuti tanto negli ultimi anni, raggiungendo un livello medio-alto ben riassunto dall’ottimo risultato della Nazionale ai Mondiali e la crescita continuerà. Credo sia un’ottima gratificazione per chi tanti anni fa in Cuneo iniziò a credere nel calcio femminile (riferimento a suo papà, a Mario Sanino ed alla stessa Franca Giordano, ndr)”.
Una crescita che si scontra, per assurdo, con il crollo vissuto in provincia: “Mi è rimasto l’amaro in bocca per come finì l’esperienza Cuneo, devo ammetterlo, perché a parte alcune aziende che hanno creduto in noi, non c’è mai stata una grande sensibilizzazione nel lavoro che era stato fatto, lavoro fatto di sacrifici e passione, tenendo conto che si era anche persa la pallavolo come realtà di spicco in quegli anni. Peccato perchè, dopo il nostro addio, un po’ in generale tutto il movimento ha vissuto un’evidente flessione. Le categorie ed i risultati, ahimè, parlano in modo inequivocabile. Forse in passato si sarebbe dovuto collaborare maggiormente per creare una filiera, indispensabile per avere carburante strada facendo per continuare a crescere. Così è, ora a Fossano stiamo proprio cercando di far fronte a questi limiti: costruire dal basso, con una visione in prospettiva”.