Sino al 6 gennaio è visitabile presso la chiesa di San Domenico ad Alba la mostra “Orizzonti Impossibili” dell’artista partenopeo Maurizio D’Andrea, curata dall’architetto albese Barbara Viale.
La mostra, che ha come sottotitolo “Triangoli…come paesaggi…astratti” è suddivisa appunto in tre sezioni che fotografano il suo modo di intendere l’arte, ovvero “triangoli”, “paesaggi” e “astratto”.
Maurizio D’Andrea è originario di San Giorgio a Cremano e vive per trent’anni della sua vita tra il contrasto del mare del Golfo di Napoli che si contrappone al maestoso Vesuvio. Sicuramente questi sono due elementi, due fuochi, due punti salienti che caratterizzeranno la sua vita ed inevitabilmente anche tutta la sua “produzione creativa”. Non a caso si laurea con lode in Scienze con indirizzo Vulcanologico. Maurizio spazia tra le forme più differenti di espressione creativa: sin da ragazzo dipinge paesaggi e rappresenta elementi usuali come porte e finestre chiuse, in modo molto particolare! Scrive anche canzoni, canta e si accompagna con diversi strumenti, scrive poesie, realizza arte digitale con diverse mostre, crea gioielli…insomma un vulcano infinito di idee e di creatività; vulcano come il suo amato Vesuvio e infinito come quel meraviglioso mare. La creatività lo accompagna in ogni momento: lavora come docente in diverse scuole, è un esperto di informatica (altra sua grande passione) ma trova sempre il modo per lasciare spazio e tempo alla sua creatività, una fiamma che lo spinge ad esprimersi con diverse modalità.
L’idea della mostra “Orizzonti Impossibili” nasce nel 2019 quando decide di raccontarsi pubblicamente attraverso la sua pittura. Due sono le opere che sintetizzano chi è l’artista e cosa vuole raccontare: “Autoritratto” che sintetizza la sua persona attraverso il precario equilibrio che metaforicamente sta tra ragione e irrazionalità creativa e “Vesuvio” che descrive l’anima, i contenuti, gli argomenti della mostra, ovvero triangoli…come paesaggi…astratti ”. La pittura è ciò che sente dentro, che elabora,che butta fuori, che trattiene nella sua anima.
“Il ricorrente uso dei triangoli, che Maurizio utilizza come forma dinamica, ci porta in un mondo pittorico, interpretativo con significati differenti di apertura, chiusura e di speranza – afferma la curatrice della mostra Barbara Viale – Un mondo di viste, prospettive diverse a seconda di come vengono osservati, con angoli e direzioni mutevoli nell’ osservazione. Forme geometriche, fatte di linee definite, nette, chiuse ma nello stesso tempo molto libere, senza costrizioni, che lasciano spazio a molti interrogativi ma allo stesso tempo a grandi certezze. Altro importante elemento che troviamo ripetuto in molte opere è il cerchio, di colore pieno, in alto a destra: lì vive la sua fuga, il suo esser certo che si può sempre uscire, che uno spiraglio in mezzo alla più triste delle situazioni c’è sempre, basta volerlo!”.
Le parole di Maurizio D’Andrea nel video di Alice Ferrero Image per Ideawebtv.it
Le parole di Barbara Viale nel video di Alice Ferrero Image per Ideawebtv.it