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Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos e voce delle inclinazioni del popolo italiano, ha tenuto ieri la conferenza dal titolo “La penisola che non c’è”, alla fondazione E. Mirafiore
Un occasione per presentare il suo ultimo libro dall’omonimo titolo e raccontare una delle protagoniste indiscusse del nostro tempo, l’opinione pubblica. Pagnoncelli ha guidato il numeroso pubblico in un viaggio all’interno del mondo dei sondaggi, rivelando una realtà inattesa, dove le opinioni si sono progressivamente imposte sull inemendabile realtà dei fatti.
“La penisola che non c’è“, titolo che cerca di cogliere quello scarto esistente tra la percezione dei fenomeni da parte del popolo italiano e l effettiva realtà: “in Italia è particolarmente accentuata la forbice tra l’idea che ci siamo fatti della realtà e la realtà stessa. Abbiamo tutta una serie di certezze che alla luce dei numeri si sgretolano“, scrive Pagnoncelli nella prefazione.
Una discrepanza figlia della scelta troppo frequente di affidarsi a strumenti di informazione sempre più immediati, dai contenuti privi di un deguato grado di approfondimento. Una discrepanza che conduce verso l’instaurazione di quella che Rodotà definiva “sondocrazia”, una politica impegnata in una ossessiva e ossessionata caccia al consenso. Il sondaggio si trasforma così da uno strumento che cattura e descrive la realtà sociale a un oracolo infallibile che orienta l’agenda politica.
Difficile, afferma Pagnoncelli, tratteggiare la futura evoluzione di un simile panorama. Possibile, e sicuramente proficuo, alimentare una cultura dell’approfondimento e della discussione critica, per riappropriarci del nostro ruolo di cittadini.
