Il laboratorio mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa Piemonte è stato installato l’8 gennaio in piazza Garibaldi a Saluzzo (CN) dove misurerà, per un periodo di almeno due mesi, le concentrazioni degli inquinanti per i quali la normativa stabilisce dei limiti per la protezione della salute (polveri sottili – PM10, ossidi di azoto, benzene, ozono…).
A differenza delle stazioni fisse della rete di misura della qualità dell’aria che dispongono di strumentazione automatica per la determinazione del PM10 (strumenti in grado di fornire il valore di concentrazione il giorno successivo a quello di misura, i cui dati pubblicati giornalmente sono utilizzati per il protocollo operativo antismog), sul laboratorio mobile lo strumento che misura le concentrazioni giornaliere di PM10 da confrontare con il limite normativo è un campionatore gravimetrico. Esso segue la metodica prevista dalla normativa di riferimento che prevede di campionare giornalmente le polveri su filtro ed eseguire la determinazione gravimetrica in laboratorio, dopo un condizionamento per 48 ore in condizioni controllate di temperatura e umidità. La concentrazione di PM10 pertanto si ottiene in ritardo rispetto al campionamento. Tali filtri permettono però, in una fase successiva, di eseguire delle analisi di laboratorio per determinare le concentrazioni di metalli e idrocarburi policiclici aromatici presenti nelle polveri.
Per Saluzzo sono pertanto ad oggi disponibili i dati di PM10 campionati dal 9 al 19 gennaio, che sono tuttavia preliminari e solamente al termine della campagna di misura saranno analizzati nel loro complesso, elaborati e sottoposti alla validazione definitiva. Terminata la validazione e l’elaborazione dei dati, Arpa produrrà una relazione tecnica dettagliata che sarà disponibile on line.
Dai dati preliminari finora ottenuti si può affermare che sono del tutto in linea con quanto registrato nelle stazioni della provincia di Cuneo e, nonostante i superamenti del limite giornaliero delle polveri sottili che l’alta pressione persistente ha determinato in tutto il bacino Padano, non è stato finora riscontrato alcun inquinamento da “semaforo rosso”.