Oltre trent’anni di attività al servizio del territorio, un novero di soci più che consistente (oltre 600 componenti, tenendo conto anche dei confratelli lombardi di Rho, e l’amicizia di lunga data con la Confraternita del Bavarolo di Rovigo), e tante motivazioni per un’area fatta di colline, di storia, di vigne, di imprese, ma anche e soprattutto di persone.
Sono i Cavalieri di San Michele del Roero: Ordine che sin dalle origini trova al suo vertice il Gran Maestro Carlo Rista, con il quale abbiamo scambiato alcune idee come ideale principio di un anno sociale che risulterà davvero ricco e importante.
In primis, gli appuntamenti istituzionali: i Cavalieri sono al lavoro per rinnovare le proprie cariche sociali. Qual è lo spirito con cui ci si avvicina a questo appuntamento?
«Il prossimo 18 aprile saremo tutti attesi all’assemblea annuale ordinaria: che sarà parte della tradizionale festa di primavera, svolgendosi per la prima volta presso il Casta Hotel di Castagnito. Un segno, questo, di una terra che ha qualità e desiderio di accoglienza all’esterno, ma anche di grandi capacità. Essendo scaduto il triennio, si dovrà procedere al rinnovo dell’organigramma sociale: in questi giorni stiamo raccogliendo le disponibilità, con un invito soprattutto ai cavalieri animati da buona volontà. La mia disponibilità a proseguire, ovviamente, non manca».
Si tratta di un cenno alla larga intesa, per un Ordine di San Michele che cerca e sa trovare nuove forze, anche a partire dalla “storica” apertura (avallata proprio due anni fa, in sede assembleare) anche alle donne, per le quali è stato ideato addirittura un foulard istituzionale in luogo della cravatta ad uso, invece, degli uomini.
«Le nostre porte sono sempre aperte a tutti, purché nel solco della costruttività, della volontà di fare, e bene, per l’Ordine e per il Roero. Come sinora praticato, in aggiunta ai consiglieri, si è sempre data disponibilità per la partecipazione ai consigli di persone saltuariamente disponibili a collaborare quali cooptati. Siamo fiduciosi, con un pensiero vivo rivolto specialmente ai più giovani: progettiamo un buon futuro».
Oltre ai bilanci per il trascorso 2019, e della consegna del premio “Fedeltà al Roero” a un patriarca del vino della Sinistra Tanaro, si tratterà di programmare anche un nuovo anno sociale: per il quale emergono già diversi spunti d’interesse. Qualche anticipazione?
«Di certo, confermeremo diversi punti cardinali della nostra attività: fatti concreti, che superano le parole, e sottolineano quanto nel Roero sa crescere e farsi valere. Come le borse di studio, oltre trenta grazie anche all’impegno di molti soci e delle loro famiglie: le assegneremo il 26 settembre a Monticello d’Alba (dove, lo scorso anno, ricevette altresì l’investitura Mons. Marco Brunetti, vescovo di Alba), premiando gli studenti roerini che frequenteranno l’ultimo anno di scuola superiore. Sempre in un’ottica di valorizzazione dello studio, già nell’assemblea di aprile consegneremo il premio di laurea: proprio in questi giorni, la Commissione Cultura diretta da Dante Faccenda sta valutando le tesi candidate, tutte inerenti il Roero nei suoi differenti aspetti. Nell’inverno, torneremo poi a premiare le bande musicali storiche: l’armonia, e il lavorare in gruppo, sono aspetti fondanti per noi».
C’è anche un pensiero forte nei confronti della produttività eccellente, in questo 2020.
«Sì, c’è il concorso enologico, pronto per la sua edizione giubilare dei vent’anni: sta uscendo il bando, con preghiera per tutti i vigneron del Roero di presentare i propri campioni entro la prima settimana di giugno presso l’Enoteca di Canale. La Commissione Vini guidata da Massimo Marescotto, sono certo, svolgerà un ottimo lavoro e ci darà qualche sorpesa. Del resto, vino e vigna sono elementi naturali della nostra terra: dal momento che la stessa festa d’estate si svolge ogni volta in una cantina. A giugno, infatti, torneremo nella Cascina Mompissan di Canale. Poi, dato il successo del 2019, abbiamo deciso di rendere annuale il concorso fotografico intitolato alla memoria di Nino Calorio: continueremo ad avere come base il Salone Monumentale del municipio di Castagnito».
Il tutto, pare animato da un vero spirito di squadra.
«Vero: lo si vede anche da come è concepito il lavoro del nostro periodico istituzionale “La Roa”, e della gita sociale che ogni anno ci vede suggellare un gemellaggio con un luogo sacro dedicato a San Michele. Lo scorso anno fu Kaunas, in Lituania: stavolta, toccherà a Bordeaux, tra sacralità e partenariato enologico».
Infine, si pensa già a come estendere i ranghi: «La nostra rituale “vijà” natalizia è stata pianificata per il 19 dicembre presso il Roero Park Hotel di Sommariva Perno, nella quale ci sarà il rito delle investiture: con la mente ancora fresca all’edizione 2019, quando confermammo la tradizione di accogliere nell’Ordine i nuovi sindaci eletti. Ricordiamo che, in tale occasione, invitammo ad unirsi a noi Sua Eccellenza il Prefetto di Cuneo, Giovanni Russo: il quale fu entusiasta dell’invito ed ora è Cavaliere del Roero ad honorem».
Stessa sorte toccherà al prof. Giorgio Calabrese, tra i massimi nutrizionisti italiani, vicino a questo territorio anche per tramite della Roero Wine&Food Academy nascente in orbita Unesco, e che i Cavalieri del Roero stanno sostenendo fattivamente.
Paolo Destefanis