Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), riunitosi presso la Presidenza del Consiglio, ha assegnato 400 milioni di euro al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Serviranno per i contratti di filiera e di distretto, per interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, per il Piano Agricoltura 2.0 e per favorire le multifunzionalità della foresta e l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili nelle aree rurali.
In particolare, la destinazione di una specifica copertura finanziaria per i contratti di filiera e di distretto, in aggiunta ai 200 milioni di euro già concessi dal Cipe, ha l’obiettivo di promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e quelli della pesca e dell’acquacoltura.
Invece, le opere riguardanti le infrastrutture irrigue si inquadrano nella strategia rivolta alla riduzione e al contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, all’adeguamento dei cambiamenti climatici nelle zone agricole a rischio esondazione e al miglioramento della qualità e della quantità dei corpi idrici (corsi d’acqua e laghi) superficiali e sotterranei. Con lo scopo di tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse.
Cosa significhi nel concreto il provvedimento lo spiega il viceministro cuneese delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero. “Ora – sottolinea Olivero – gli impegni assunti in questi mesi per rispondere a situazioni di crisi, soprattutto nel settore cerealicolo, possono essere pienamente mantenuti. L’ulteriore finanziamento per i contratti di filiera e di distretto può costituire una forte spinta all’aggregazione tra produttori e trasformatori: unica prospettiva per le nostre produzioni di qualità di fronte alla speculazione dei mercati finanziari. Gli interventi su infrastrutture irrigue e ancor di più nel comparto dell’agricoltura di precisione sono indispensabili di fronte ai cambiamenti climatici e alla necessità di aumentare la sostenibilità ambientale. Infine sulla forestazione le risorse serviranno, insieme alla nuova Legge a cui stiamo lavorando, per avviare un vero Piano di gestione”.
Delle risorse messe in campo potrà usufruire anche la provincia di Cuneo? “Certamente e su tutti i fronti. Credo che sia importante innanzitutto il finanziamento dei contratti di filiera, che già oggi interessa diversi comparti agricoli cuneesi ed in particolare l’ortofrutta. Inoltre, la nostra provincia è ricca di aziende che operano nel settore della meccanizzazione agricola e delle più moderne tecnologie. Lo sviluppo di progetti di Agricoltura 2.0, insieme ai finanziamenti già stabiliti nel bando Isi-Agricoltura dello scorso luglio sul miglioramento della sicurezza, con lo stanziamento di 45 milioni di euro, dà ottime chance al nostro territorio. E non mancheranno opportunità anche per i Consorzi irrigui, per completare e fare la manutenzione di alcune opere”.