Tempi delicatissimi, in Italia come nel Roero: eppure, in un sistema-Paese che sta vivendo nell’emergenza e nella linea di pensiero “lontani almeno un metro”, ci sono realtà piccole ma che stanno facendo la loro parte sul fronte Covid-19.
Oggi, come ieri, come sempre: sono i Comuni, prima finestra di dialogo tra la popolazione e la cosa pubblica, pronti ad operare pur in ristrettezze in fatto di mobilità, accessi, disponibilità finanziarie -questo, sempre di più- ma con tanta buona volontà.
Con i sindaci della Sinistra Tanaro in prima linea, in cerca di una coesione che è tutta da ritrovare dopo un triennio “buio” (questioni come Ato, Enoteca, Mercato ortofrutticolo sono allo stesso tempo retaggio di recente passato, ma anche questioni attuali), cercando anche un po’ di slancio dopo la tornata di elezioni amministrative che risale ormai quasi ad un anno fa.
Molti primi cittadini, probabilmente, tutto avrebbero pensato per questa loro consiliatura: meno che un’emergenza sanitaria di proporzioni inedite, da affrontare giorno dopo giorno, prendendo le misure ad ogni ora, e cercando di darsi da fare nei limiti del possibile.
Abbiamo provato, allora, a fare un giro non solo ideale tra municipi e fasce tricolori: per tastare il polso della situazione, e capire insieme le misure intraprese in queste settimane, in questi giorni.
Su tutto, prevale il principio della “buona comunicazione”: siti istituzionali, gruppi Whatsapp e Facebook, messaggi e manifesti paiono tutti inclini a consigliare buone prassi da seguire per evitare il contagio. E anche a raccomandare il principio assoluto dello “stare a casa”: come Vezza d’Alba, con la prima cittadina Carla Bonino che non ha usato mezzi termini per invitare a rispettare in pieno quelli che sono stati i dettami più estremi provenienti da Roma. «Consigliamo a tutti di non uscire, se non per esigenze di stretta necessità e urgenza -le sue parole- e speriamo di non dover essere costretti ad emettere nuove ordinanze per far rispettare i divieti». Dello stesso segno, a Castagnito, le parole del sindaco Carlo Porro: Perché non uscire di casa è la prima forma di prevenzione, il miglior vaccino originario, e non costa nulla.
Lui, il primo nel Roero a lanciare il servizio di spesa e recapito di farmaci a domicilio, con l’aiuto dei volontari della Protezione Civile. Per fruirne, in un’iniziativa indirizzata soprattutto ad anziani, disabili e malati, si può chiamare il numero 337/43.9.68. A ruota, si sono mossi poi anche i Comuni di Canale (338/72.62.007 il cellulare di rifermento: in paese, in queste ore, registrati due “positivi”), Magliano Alfieri (in municipio, allo 0173/66.117), Santa Vittoria d’Alba che ha registrato tre casi “positivi” (di cui due, relative a persone attive nel settore sanitario, come comunicato dal sindaco Giacomo Badellino: qui, il numero-spesa è 334/79.90.717 grazie a Protezione Civile, giovani e alpini), la stessa Vezza d’Alba (335/70.59.443), Sommariva Perno (339/73.42.043), Canale (388/72.62.007), Corneliano d’Alba (350/13.48.752) e Guarene (366/28.76.463).
Nella lunga lista di Comuni roerini che hanno attivato il servizio di spesa e consegna dei farmaci a domicilio, compaiono anche Castellinaldo d’Alba (si potranno contattare i volontari Carla Molino, Maria Rosa Lo Corvo e Luca Tarasco rispettivamente ai numeri 329/02.49.647, 339/62.46.037 o 348/76.42.066), Priocca (supporto diretto dei negozi di alimentari, della farmacia e degli studi medici del paese per le “ricette”: i coordinatori saranno gli amministratori comunali Pietro Roagna ed Enrica Ponte, 347/24.46.546 o 339/65.78.178) e Ceresole d’Alba, con il Comune che ha posto il 335/84.57.620.
Buona informazione, ancorché accorata, dicevamo: la vicinanza alla gente, in ogni modo, è un tasto caldo e sentito. Lo hanno capito proprio a Sommariva Perno (con il sindaco-capitano Walter Cornero, molto attento al mondo del volontariato, che sin dai primi giorni ha cercato di creare un gruppo di persone disponibili a dare una mano a tutto campo) e a Castellinaldo d’Alba, il cui capo-comunità Giovanni Molino ha voluto affidare a un video-messaggio le sue parole di raccomandazione e incoraggiamento al piccolo paese.
Molte azioni “diversive” e creative, a loro modo, da registrare: tese a fornire spunti alla gente in queste ore di costrizione. A Montà, dal sito del Comune, le consigliere comunali “in rosa” hanno diffuso idee per famiglie e bimbi al fine di rispondere all’interrogativo “cosa facciamo ora, in casa”: mentre a Canale, il sindaco Enrico Faccenda ha lanciato il social-contest per invitare tutti a produrre disegni e messaggi positivi da appendere a finestre e balconi, e da mettere sulla rete. Nella capitale del pesco, attive anche la biblioteca (con addirittura il concorso di scritti e immagini #iopensoacasa) e il parroco don Eligio Mantovani, che ha chiesto e ottenuto dal vescovo di Alba la possibilità di chiedere voto solenne alla Madonna di Mombirone, cui la cittadina è storicamente devota. Tutto ci fa, in questi giorni: in cui, almeno sino alla Pasqua, saranno pure sospesi i tre mercati settimanali.
Tra centri che sono in corsa con il tempo (come Piobesi d’Alba, che sta costituendo nuovamente il quiescente gruppo di Protezione Civile: gli interessati possono contattare direttamente il sindaco Mauro Prino, in Comune), altri che vedranno agire gli uffici postali a giorni alterni (Castagnito i giorni pari,Vezza e Corneliano quelli dispari), e altri ancora in cui il ruolo della Fede è particolarmente sentito (a Govone è di nuovo operativa la radio parrocchiale, sino alla fine della quaresima), praticamente tutti i municipi hanno scelto la linea di contingentamento per quanto riguarda l’apertura. La linea è quella di ricevere sì, ma a porte chiuse, su appuntamento, dando la precedenza ai soli atti indifferibili e urgenti come quelli legati alle nascite e alle morti: ciò, per limitare il più possibile l’assembramento di persone e lavorare con più serenità a fronte di organici ormai fisiologicamente ridotti all’osso.
In merito alla circolazione e ai controlli sulle strade, i vigili in pianta organica sono tutti impegnati su strada di concerto separato con i Carabinieri, in un assetto così disposto dalla Questura: su ogni sito comunale, sono stati messi a disposizione i modelli di autocertificazione comunque compilabili direttamente in sede di controllo. Prevedibile la ressa telefonica ai centralini municipali: cui molti si sono rivolti per esprimere le loro esigenze, mettendo spesso in imbarazzo gli impiegati a fronte di domande tra il legittimo e l’assurdo. Una su tutte, raccolta da un sindaco, tra il serio e il faceto: la telefonata del genere “io devo uscire da questo Comune perché con questo panettiere ho litigato”. Tant’é: in un contesto in cui c’è stato anche chi, candidamente, ha precisato di non sapere nulla di emergenza sanitaria e Coronavirus. Pare incredibile, in un mondo dominato dall’informazione: ma accade, sul serio.
Allo stesso modo, e per le medesime ragioni, chi aveva in programma la distribuzione dei nuovi sacchetti per la raccolta indifferenziata “porta a porta” ha sospeso tutto: Montà, Castagnito, Priocca (con il sindaco-senatore Marco Perosino in quarantena volontaria, ma comunque pienamente attivo “in remoto”), sino a nuovo ordine e disposizioni. Si potranno usare quelli avanzati dalla precedente fornitura: o usare i sacchi normali, pur entro l’umana decenza, grazie all’intesa con il Consorzio Albese-Braidese per i servizi sui rifiuti, il cui leader Beppe Dacomo sa bene come funzionino le logiche comunali, dall’alto della sua lunga esperienza come sindaco a Pocapaglia.
Capitolo-disinfestazioni: c’è chi ne ha già fatte due (Canale: l’ultima, sabato notte), chi le farà (Castagnito), e chi ha espresso dubbi sull’argomento, come Guarene, che ha chiesto e ottenuto dall’Asl Cn2 un parere tecnico che attualmente esterna la scarsa validità scientifica di questi trattamenti.
Da segnalare anche l’istinto solidale, prendendo la questione in un’accezione un po’ più larga: è di queste ore la notizia che il Rotary Club Canale-Roero stia ragionando a una raccolta di fondi a sostegno della sanità locale, chiedendo la collaborazione del Lions Club conterraneo, dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, dei sindaci e delle altre entità territoriali della zona.
In ultimo, in un’atmosfera quasi “dal fronte”, abbiamo raccolto il commento di Silvio Artusio Comba: sindaco di Monticello d’Alba, volontario “vero”, e anche leader dell’associazione dei primi cittadini roerini: «Non avrei mai pensato di dover vivere una situazione simile, ma nessuno sceglie il proprio periodo storico: nel migliore dei casi, lo interpreta. Io credo che il miglior modo possa essere quello di imparare la lezione: una lezione durissima, ma mi auguro che serva a ricostruire una sana scala di valori».
In definitiva: il Roero c’è, è sul pezzo. Sarà il tempo, ora, a dare la misura dell’efficacia: sapendo che qui, da sempre, la volontà prevale sull’inerzia.
Paolo Destefanis