Renzi inaugura il Polo Scolastico di Mondovì: “Gli investimenti sulle scuole devono restare fuori dal patto di stabilità”

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Costruire le scuole è la cosa più importante di tutte quelle che un amministratore può fare“. Così il presidente Matteo Renzi si è rivolto agli studenti del Polo Scolastico di Mondovì, inaugurato ufficialmente questa mattina (14 settembre) alla presenza del Capo del Governo, del sindaco Stefano Viglione e, fra gli altri, il Ministro Enrico Costa, il vice ministro Andrea Olivero, il presidente della Provincia Federico Borgna e tutte le principali autoritò, istutuzioni politiche, economiche cittadine e della Granda. 

 

La visita alla nuova struttura è il terzo passaggio del tour tutto cuneese del Primo Ministro nella giornata di oggi: “La scuola è il luogo dove i bambini ed i ragazzi vivono giorno per giorno. – così Renzi – Arrivando dall’esperienza di sindaco, so bene quanto sia importante: tutti gli investimenti fatti per le scuole, negli adeguamenti a livello antisismico, negli interventi per avere degli edifici belli e di qualità, devono rimanere fuori dal patto di stabilità“. 

 

Un messaggio anche all’Europa: “Noi rispettiamo le regole europee, anche con fatica. Stiamo ampiamento al 3% del deficit, rispettiamo la regola del surplus primario, che non tutti rispettano. Ma proprio per questo vogliamo dire con chiarezza che non è possibile un patto europeo che si preoccupi della stabilità delle burocrazie e delle tecnocrazie e non di quella dei nostri ragazzi”. Non solo fondamentale avere strutture all’avanguardia, ma anche cultura e l’incremento di materie come l’educazione musicale: “Bisogna dare la possibilità ai ragazzi di vivere un pezzo della nostra identità italiana. Mi hanno colpito le immagini dei terroristi dell’ISIS in cui si dice ai giovani di “odiare la musica”. Perchè fa paura ai terroristi? Perchè è una parte di ciò che siamo, di ciò che ci rappresenta. Per questo bisogna portare sempre più musica nelle scuole, aumentare le possibilità di avvicinarsi ad uno strumento musicale”. Un modo per dire che “i nostri valori sono molto più grandi delle loro minacce“.

 

In chiusura del suo intervento il Presidente del Consiglio ha voluto mandare un saluto agli studenti di Amatrice, tornati a scuola dopo il tragico terremoto del 24 agosto. Diversamente da quanto successo a Bagnolo Piemonte, a Mondovì non sono mancate le manifestazioni di dissenso: un gruppo di cittadini ha contestato Renzi ma anche, in particolare, la cementificazione di Mondovì, con la costruzione di un’opera imponente come il Polo Scolastico a discapito della ristrutturazione delle scuole già presenti e che necessiterebbero di un intervento. Renzi, dopo un giro fra i corridoi e le aule del Polo, ha lasciato poi Mondovì a bordo dell’elicottero di Stato per recarsi presso l’Azienda agricola “La Granda” di Genola.

 

Edward Pellegrino – Redazione Ideawebt.it

In foto il momento del taglio del nastro