“Crisalide”: giovani, carini e… letterati

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Che i giovani d’oggi siano pigri, svogliati e addirittura di­sin­teressati alla cu­ltura è uno dei luoghi comuni più duri a morire. A dimostrarne la fallacia ci pensa “Cri­salide”, un gruppo di ragazzi di Alba e dintorni che da quasi due anni anima il territorio con eventi letterari, teatrali e musicali.

Il punto di forza del gruppo è la capacità di fare rete con le altre realtà locali, come Il Teatrino, la Libreria Milt­on e i ragazzi di “Batelman”. Lo sco­po? Rendere Alba una realtà artisticamente incandescente, accendendo la passione creativa dei giovani.

Per conoscere meglio lo spirito e le iniziative di “Crisalide”, abbiamo intervistato i loro componenti per i lettori di IDEA che, come ogni collettivo che si rispetti, parlano con una voce sola, senza far emergere individualità.

Come vi siete conosciuti e quando siete nati? Come funziona l’appartenenza al gruppo?
«Stufi di lasciare i propri scritti nei cassetti e di non avere occasioni di stare sul palco, tre amici hanno provato a unire le due cose. Così, il 31 luglio 2018, nel cortiletto interno della Li­breria Milton di Alba, si è tenuta la prima “Lettura privata” (il nostro “format” di successo). Quell’estate ci siamo resi conto che molti giovani ad Alba hanno le “mani in pasta” nei più diversi ambiti, letterario, musicale e artistico, ma che spesso non hanno occasioni di farsi vedere e di proporre al pubblico le proprie opere. Questo è stato il nostro movente iniziale e che tutt’ora ci contraddistingue. All’inizio pensavamo più a cosa fare che non a come definirci, ma con il procedere dei mesi e l’allargarsi del gruppo si è dovuto scegliere un nome che rappresentasse questo conglomerato di persone: abbiamo optato per “Cri­salide”. La crisalide è una fase di transizione, non è bruco né farfalla, è la forma fissa e visibile del cambiamento. Ci chiamano gruppo, collettivo, associazione, quando “Crisalide” è in realtà una trama: intorno a un nucleo più stretto, che si occupa di organizzare gli eventi, gestire i contatti e le pagine social e amministrare il tutto, si è creata una vasta rete di persone che collaborano più o me­no assiduamente, come promoter, grafici, scrittori, lettori, ecc…».

Il vostro è un percorso che include letteratura, teatro e anche musica. Come si svolgono le vostre attività?
«Le nostre attività si svolgono nei modi più disparati; la nostra “specialità” è “Una lettura privata”, in cui leggiamo, con l’aiuto di lettori amatoriali e no, una serie di scritti inviateci da chiunque, accettando qualunque tipo di testo, purché originale ed inedito. Noi li manteniamo in forma anonima, sia per proteggere gli audaci, sia per incoraggiare i timidi. Tuttavia, questo contraddistingue solo “Una lettura privata” e non tutti i nostri eventi. Cre­diamo che sia importante riconoscere le realtà emergenti, quando necessario. Col­labo­riamo con “Il Teatrino” di Alba e con “Fuori ritmo”, un trio di ragazzi che si occupa di “podcast” e teatro comico; con loro, in particolare, organizziamo “Ri­sate in pillole”, una serata di “stand up comedy” con cadenza mensile, che si tiene ad Alba. Più in generale, ci prestiamo a presentazioni di libri, eventi, corsi di scrittura e lettura. Ci piace definirci “mercenari” della cultura».

Da qualche tempo animate il territorio albese con le vostre iniziative. Quanto credete sia im­portante questo approccio “dal basso”?
«Essendo tutti giovani studenti (universitari ma non solo), siamo stati obbligati a partire dal “basso”: tutte le nostre iniziative dei primi tempi sono nate grazie all’impegno e al lavoro di squadra, oltre ad aver avuto un supporto morale (e soprattutto un luogo in cui riunirci) da Carlo Borgogno della Libreria Milton di Alba, che non smetteremo mai di ringraziare. Un approccio dal basso è inevitabile, dal momento in cui ci rivolgiamo a un pubblico principalmente giovane (sia di autori che di fruitori) e dato che puntiamo a un ideale collettivo e paritario di arte e letteratura. Il nostro intento è di far emergere le giovani realtà artistiche del territorio, dandogli visibilità e valorizzandole».

Ultimamente state allargando il vo­stro spettro d’azione verso il torinese. A che punto è questa espansione?
«Al saldo, abbiamo già un paio di eventi torinesi e stiamo preparando la prossima stagione. Attualmente collaboriamo con il locale “Ciclofficina Bicierin”, in via Principe Tommaso. Molti di noi e dei nostri collaboratori sono studenti presso le università torinesi e la nostra espansione nella capitale sabauda è stata una naturale conseguenza della nostra crescita. Questi eventi comprendevano le no­stre usuali letture affiancante da concerti di band e artisti emergenti. Tutt’ora stiamo cercando lettori, scrittori e musicisti che abbiano voglia di esibirsi, quindi sfrutto l’occasione per lanciare un appello a chiunque voglia mettersi in gioco in quest’ottica: “Crisalide” fa al caso vostro».

A cosa state lavorando in questo momento?
«Pur continuando i nostri eventi torinesi e albesi improntati all’ambito letterario, stiamo progettando una serie di mo­stre di scultura, pittura e fotografia presso alcune librerie e spazi aperti del comune di Al­ba. Con alcune associazioni della provincia di Cuneo ci stiamo attivando per una serie di e­venti sul territorio della Granda e in occasione del nostro secondo compleanno ci saranno in­terviste e presentazioni nel territorio albese. Inoltre stiamo collaborando per una pubblicazione con un casa editrice torinese, ma di questo non possiamo ancora parlare…».

Avete sottolineato il fatto che durante “Una lettura privata” interpretate racconti e poesie di autori che restano nell’anonimato: un osservatorio interessante sulla letteratura d­­i oggi. Che materiali vi arrivano? Trovate elementi comuni?
«I testi che ci pervengono sono tra i più variegati. Nella maggior parte dei casi sono poesie o pensieri in forma poetica, prevalentemente introspettivi, ma ci arrivano testi di qualunque tipo: monologhi e dialoghi co­mici, flussi di coscienza, sonetti, prose di diverso genere, racconti brevi, estratti di lavori più lunghi (ovviamente restando nei modi e tempi dell’evento), brani siano romantici, horror e chi più ne ha più ne metta. Accogliamo ogni testo, non importa se esso sia uscito dalla penna di un amatore o di un professionista (l’importante è che si tratti di qualcosa di inedito e originale)».

Enrico Di Palma