Tra le mascherine consegnate dalla Regione Piemonte e quelle prodotte da Miroglio Texile e comprate da una serie di Comuni come gruppo d’acquisto, la questione resta “calda”.
C’è ad esempio il parere di Andrea Cauda, primo cittadino di Montà, che sul tema dice: «Averla, per alcuni che non hanno effettiva e piena necessità, potrebbe essere letta come una
possibilità per non stare a casa. Dobbiamo invece starci, a casa: e rivedere, per il momento, il nostro modo di vivere, sfruttando tutti i servizi che sono stati attivati in paese nell’ambito dell’emergenza. Ci sono i volontari, c’è l’opportunità di avere la spesa a casa, tutti i negozi hanno aderito. Tra i volontari, la delegazione locale della Croce rossa italiana guidata da Luigi Aloi, che sta proseguendo la sua attività con immutato slancio: e con un appello.
«Per continuare ad aiutare garantendo il servizio di emergenza 118, il trasporto dei prelievi, l’assistenza al pre-triage alla Casa della Salute, la consegna dei farmaci a domicilio, e i trasporti dei malati alle visite urgenti abbiamo bisogno dei dispositivi di protezione individuali che stanno
esaurendo. Chiediamo aiuto alle ditte che usavano mascherine, occhiali, guanti e tute in tnt, di fare un pensiero per noi, e alle persone più vulnerabili. Aiutiamole, insieme».