La notizia del rapimento in Libia di Bruno Cacace, 56 enne di Borgo San Dalmazzo, ha scosso la provincia di Cuneo. Dipendente della Con.I.Cos di Mondovì, il borgarino da tempo lavorava in Libia. “Lo conosco bene, personalmente, ultimamente era in Libia e c’era poco in città, ma qui è molto conosciuto – spiega il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta -.
In queste ore c’è incredulità, sgomento, dolore e apprensione per le sorti di Bruno. Abbiamo provato a metterci in contatto con le autorità locali, al momento le notizie sono ancora frammentarie: aspettiamo e speriamo che la cosa possa risolversi in modo positivo e che lui possa tornare presto a casa. Sono fiducioso”.
Coinvolta direttamente nella questione, ovviamente, la città di Mondovì, dove ha sede la Con.I.Cos, e il suo sindaco Stefano Viglione: “Abbiamo appreso questa notizia con sgomento e apprensione, è un fatto grave – riferisce il primo cittadino monregalese -. C’è stato un grande coinvolgimento da parte dell’amministrazione: abbiamo cercato di metterci in contatto con la proprietà dell’azienda, senza riuscirci, e con la Farnesina. Le risposte che indirettamente ci hanno fatto arrivare sono che per ora non ci possono comunicare nessun tipo di informazione per la delicatezza del momento, quindi sostanzialmente quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai media”.
“L’azienda è seria e importante, ha creato sempre degli indotti significativi nel nostro territorio: ha realizzato la tangenziale di Mondovì e la funicolare. Una realtà importante che opera anche in un ambito potenzialmente a rischio come quello libico. La tensione in città è tanta, noi continuiamo a seguire e a monitorare la situazione”.
Gabriele Destefanis