Oltre alle pesanti criticità causate dal dilagare del coronavirus, il mondo dell’agricoltura è, ormai da diversi mesi, costretto ad affrontare un’altra emergenza: quella legata alla diffusione, praticamente incontrastata, della cimice asiatica, insetto che, secondo le stime, solo nel 2019 avrebbe causato danni economici alle colture pari a 600 milioni di euro. Si tratta di un tema seguito con grande attenzione da aziende agricole, associazioni di settore e centri di ricerca del Piemonte.
A loro si aggiunge il senatore Mino Taricco che, nel corso dell’intervista al nostro settimanale, ha fatto il punto anche su questo aspetto, precisando che sono tre le novità principali. La prima riguarda la possibilità di avviare una lotta biologia alla cimice. «Siamo finalmente riusciti a ottenere la modifica della legge nazionale che, recependo una normativa europea, vietava l’immissione sul suolo italiano di forme di vita esotiche, se non su deroghe specifiche, che avrebbero potuto intaccare l’ecosistema.
Nello specifico, la modifica consente, laddove siano presenti popolazioni non autorizzate di cimice asiatica, di introdurre uno dei suoi antagonisti naturali più efficaci, ovvero la cosiddetta “vespa samurai”, con l’obiettivo di ricostituire l’equilibrio naturale esistente prima dell’arrivo della cimice», ha dichiarato Taricco. Questa novità consentirà alle Regioni di richiedere al Ministero dell’ambiente l’immissione di tale antagonista. La seconda novità riguarda le misure per contenere la diffusione della cimice. A questo proposito il senatore cuneese informa che è stato «approvato un piano di contenimento della cimice, che di fatto consentirà di spendere gli 80 milioni di euro stanziati con la “Legge di stabilità” per fronteggiare quest’emergenza». In terza battuta, l’Unione europea ha riconosciuto i danni causati dalla cimice asiatica come una avversità straordinaria, «autorizzando di conseguenza interventi statali e regionali in deroga alle norme sulla concorrenza e stanziando ulteriori risorse», spiega Mino Taricco, aggiungendo che tra le priorità c’è anche la necessità di indennizzare gli agricoltori danneggiati.