Una rassegna nazionale da record, il Merens protagonista nella 3 giorni di Dronero

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Nelle giornate tra venerdì 16 e domenica 18 settembre si è svolta, in località Pra Bunet la 34esima giornata del cavallo di Merens, diventata da 12 anni la rassegna nazionale di razza.

Anche per questa edizione Dronero, la cittadina della valle Maira che la ospita, si è dimostrata all’altezza della situazione, mettendo a disposizione il terreno, le strutture ed il supporto economico e collaborativo sia del comune che della Pro-loco.
La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori e dall’Associazione italiana “cavallo di Merens”.
Dopo quattro edizioni svolte a Dronero, si può affermare che questa manifestazione zootecnica, sinora itinerante nelle vallate cuneesi, stia trovando la sede ideale che, in un futuro ormai prossimo, forse diventerà la sede definitiva.
La posizione baricentrica, sia rispetto alle valli vicine che ai grandi centri della pianura, favorisce l’affluenza del pubblico sempre più numeroso che, anche quest’anno, nonostante l’ incertezza del tempo, ha premiato la manifestazione.

Purtroppo il nubifragio del sabato sera ha costretto gli organizzatori ad annullare la sfilata per il centro storico ed il successivo spettacolo equestre, da sempre apprezzato da tutti. La parte rimanente del programma è stata svolta regolarmente, pur tra qualche difficoltà per le condizioni non ottimali del terreno.

Venerdì 16 sono arrivati sul campo i cavalli morelli discesi dagli alpeggi: come ormai è tradizione, anche quest’anno gli allevatori della valle Varaita hanno effettuato la transumanza attraverso il Colle Birrone e la strada dei Cannoni, giungendo in paese con un branco di una ventina di soggetti, accompagnati dalla sinfonia dei loro campanacci.
Da record è risultata la partecipazione degli animali con ben 131 iscritti, provenienti, oltre che dal Piemonte, da molte regioni del nord Italia.

Quest’anno, grazie alla qualificata partecipazione di cavalli e cavalieri francesi, la rassegna ha assunto per la prima volta una dimensione internazionale, divenendo di fatto un importante test di verifica del livello di selezione raggiunto dal nostro allevamento, potendolo confrontare con l’omologo transalpino.

Il sabato è stato dedicato alle valutazioni morfologiche dei soggetti divisi in 10 categorie; la giuria, esaminati singolarmente i soggetti dal punto di vista della morfologia, della tipicità, della solidità degli arti e della condizione fisica, ha espresso giudizi che complessivamente dimostrano un parco riproduttivo in salute ed in continua evoluzione selettiva.

Nelle premiazioni è balzato all’occhio il ripetersi di soggetti collocati allo scalino più alto del podio, nati nello stesso allevamento e riconducibili tutti alla stessa capostipite. Per questo motivo la fattrice “Aigo la Fajolle” dei fratelli Re di San Lorenzo di Caraglio è stata eletta “miglior riproduttrice della rassegna”

. La cavalla con i suoi 28 anni di età si è presentata sul ring in perfette condizioni ed è stata premiata con fascia tricolore unitamente ad una delle sue ormai tante nipoti “Delice del Castel”, eletta campionessa puledre e protagonista di una doppietta di successi: prima alla morfologia, prima all’utilizzo. Nell’utilizzo, l’exploit è stato veramente clamoroso: a soli 3 anni, Delice ha sbaragliato il campo ottenendo il punteggio di dressage più alto dell’intero concorso.

Il proprietario della promettente puledra, Fabrizio Bagnis, neo-eletto presidente dell’associazione del Merens, nel presentarsi sul ring per ritirare i premi ha trattenuto a stento una palese emozione.

La domenica mattina è stata dedicata interamente al concorso a sella, dove i trenta concorrenti dovevano svolgere una prova di dressage. Questa prova ha fatto registrare, oltre ad un numero mai così alto di concorrenti, un incremento del valore delle prestazioni degli animali, con un vero e proprio salto di qualità.
Il pomeriggio è iniziato con una prova di attacco dove una carrozza trainata da un cavallo era chiamata a percorrere una gimkana a tempo e penalità.

Il pubblico ha dimostrato vivo interesse per questa nuova specialità, vinta da un esperto allevatore francese, Filippe Gibaud.
La presentazione degli stalloni è risultato l’aspetto più qualificante dell’intera manifestazione.

La valutazione dei dieci soggetti presenti sul ring, tra i quali ben 4 provenienti d’oltralpe, ha trasformato la contesa in un vero e proprio derby tra gli allevamenti delle due nazioni a confronto. La scelta del soggetto più rappresentativo ha premiato lo stallone “Real de Siè”, presentato dal suo proprietario Xavier Paquin. Questo esemplare noleggiato per due stagioni per la riproduzione in Italia, ha già effettuato quest’anno la monta pubblica presso l’azienda di Roberto Galliano a Confine di Sampeyre.

Le valutazioni della giuria hanno confermato la validità della scelta di questo soggetto, che potrà apportare nella sua prole ulteriori fattori di miglioramento genetico.
Per interrompere il susseguirsi delle varie premiazioni, sono state effettuate alcune dimostrazioni di utilizzo. Particolarmente applaudite dal pubblico presente, sono risultate “la monta western”, “il carosello”, e” la carrozza trainata da 4 cavalli”, condotta da Davide Bianco, diventato negli anni un vero maestro in questa specialità.
Al termine della giornata è stato assegnato il riconoscimento più prestigioso ”Il Gran Prix Merens”, che premia il cavaliere più completo, sommando le prestazioni ottenute alla sella a quelle della carrozza. Ad aggiudicarsi l’ambito trofeo è stata la giovane amazzone di Roccabruna, Elisa Margaria, avvicinatosi da poco al mondo del Merens.

In soli 3 anni Elisa è riuscita ad affinare la tecnica, risultando, inaspettatamente, la migliore.
Come già nelle passate rassegne, la manifestazione si è conclusa alle 19 con il sorteggio dei ricchi premi della lotteria. Diffusa nel pubblico, come sempre, la trepidazione dei partecipanti al sorteggio e la felicità improvvisa dei vincitori dei biglietti.