Tra gli strumenti cruciali nella tanto attesa “Fase 2”, partita alle 00.01 di oggi, lunedì 4 maggio, ci sarà potenzialmente anche la bicicletta, complici le nuove disposizioni che, seppur con qualche limitazione, prevedono nuovamente gli spostamenti sulle due ruote.
Per questa ragione, Acsi Cuneo ha immaginato queste settimane come un’occasione per riscoprirne la centralità e per immaginare nuovi stili di vita da parte di tutti i cittadini, proprio basati sulle due ruote.
Ecco la lettera diffusa dall’Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero della Provincia Granda.
“In gergo ciclistico perdere la ruota significa perdere la possibilità di viaggiare in scia di qualche altro ciclista risparmiando energia che potrebbe essere utile in altra fase della competizione.
La pandemia ci ha fatto risparmiare energia, in modo forzato, i ciclisti come tutti gli sportivi, responsabilmente hanno accumulato vigore per ripartire con la consapevolezza di trovare un mondo sicuramente diverso da quello di prima.
Non abbiamo potuto fare nient’altro che subire l’azione di questo grande ed inatteso avversario che, senza volerlo, ci ha però offerto la possibilità di pensare ad un diverso modello dell’utilizzo della bicicletta in prospettiva futura.
ACSI non vuole perdere questa ruota.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato sul proprio sito un vademecum – quale strumento che fornisce indicazioni nell’imminente e tanto attesa fase due.
La bici è senz’altro lo strumento perfetto per mantenere le distanze, evitare gli assembramenti e non da ultimo migliorare la forma fisica della popolazione.
Sono noti i benefici cardiovascolari ma anche psichici che pedalare produce e quindi quale occasione più propizia di questa per migliorare la forma fisica dei cittadini.
Il dato scientifico ha, in questa pandemia, dimostrato che le precarie condizioni di salute di molte persone sono state il dato che purtroppo ha tristemente determinato l’innalzamento esponenziale dei decessi.
ACSI, quindi propone in questa fase due, di pensare alla bicicletta non solo in chiave sportiva ma quale modello per migliorare definitivamente la salute e le abitudini dei cittadini.
Da diversi anni infatti abbiamo pensato di fornire ai nostri associati una tessera associativa finalizzata proprio all’utilizzo urbano della bicicletta quale mezzo di locomozione per recarsi al lavoro, per fare la spesa e indispensabile compagna per seguire un nuovo modello di vita sana.
Non possiamo perdere questa ruota.
Vogliamo e dobbiamo perseguire questo obiettivo. Si risparmieranno le energie necessarie che ci permetteranno di vincere la competizione e di non essere spettatori passivi di un sistema malato e complesso che si era purtroppo impossessato delle nostre vite e dei nostri modi di essere”.