Il premio “Ancalau” salta e raddoppia

L’omaggio di Bosia all’inventiva e al coraggio rilancia con due giornate nell’edizione 2021

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«Abbiamo atteso tutto il tempo possibile e forse di più», dice Ettore Secco, sindaco di Bosia e anima con Silvio Saffirio, pubblicitario, scrittore e presidente dell’associazione culturale “Ancalau”, dell’affermato premio “Ancalau” che si svolge ogni anno in Alta Langa a Bosia nella cornice di “Alta Langa in vetrina”, rassegna delle eccellenze enogastronomiche e artigianali del territorio. «Il premio “An­calau” è un’occasione solare e gioiosa, con i suoi tanti appuntamenti, le personalità straordinarie che ogni anno si incontrano, i cibi, i vini, l’atmosfera un po’ speciale e i riconoscimenti al cui centro spicca il premio “An­calau-start up giovani”, momento clou dell’evento. Riu­scite a im­maginarlo con mascherine e di­stanziamenti sociali?», conclude Saffirio. Così, pur se a malincuore, la decisione è stata presa, in piena sintonia con i “partner” dell’evento: Eataly, Banca d’Alba, Egea. Ma lo “spirito Ancalau” escludeva che questa decisione po­tesse essere assunta, quasi subita, come una resa. Da qui la scelta di slittare al 2021 ma di raddoppiare i giorni dell’evento: sabato 19 e domenica 20 giugno. Il premio “Ancalau” si avvia così a divenire un festival vero e proprio. Un festival della creatività imprenditoriale giovanile, culturale e sociale. «Quanto è ac­caduto nel mondo con la pandemia Covid-19, i suoi lutti e i suoi strascichi, richiede dosi raddoppiate di riflessione e di iniziativa ben presenti nello “spirito An­calau”. Continua Saffirio: «Per questo raddoppieremo non soltanto i giorni dell’evento, ma l’energia per organizzarlo in forma coerente ed utile con il nuovo futuro da affrontare. Parafrasando Gramsci: con il pragmatismo della necessità e l’ottimismo della creatività».

Ettore Secco: «A volte fermarsi aiuta a prenderepiù slancio»
«A un Sindaco non piace rinviare. Ha un tempo dato: quello del suo mandato e in quello vorrebbe fare tanto, tutto. Glielo impediscono spesso le lungaggini burocratiche e la cronica carenza di risorse economiche. Adesso ci si è messa pure la pandemia… con l’impossibilità di poter pianificare il futuro e l’obbligo di considerare anche le previsioni più pessimistiche. Così l’“Ancalau” 2020 mancherà nell’albo storico di questo evento nato dall’amore per Bosia, per l’alta Langa e per il peculiare patrimonio di talenti, di idee e di coraggio che la civiltà del­le genti di Langa ha saputo esprimere. Ma talvolta fermarsi o addirittura tornare qualche passo indietro può migliorare la rincorsa. Così abbiamo deciso di fare, annunciando fin d’ora il raddoppio dei giorni del premio “An­calau” 2021. Un “Ancalau” rinforzato per un’Italia che ha un bisogno vitale di nuove ispirazioni. L’aria di Bosia aiuterà».

Silvio Saffirio: il pragmatismo della necessità, l’ottimismo della creatività
“Di spirito Ancalau ce ne sarà sempre più bisogno in questa Italia afflitta dalla pandemia e inquieta per i suoi temibili strascichi economici e sociali. Circola la frase “nulla sarà come prima” insieme all’ormai famoso e forse un po’ facilone, almeno per un piemontese, “andrà tutto bene”. Ebbene, per miscelare il buono di questi due slogan serve davvero “spirito ancalau”. “Ancalau” (che vuol dire in langhese “colui che osa”) è insofferenza per l’ovvio, energia creativa, ribaltamento di prospettive scontate, spirito di iniziativa, intraprendenza, coraggio e anche spregiudicatezza. Per fare un esempio, gli italiani che fecero il “miracolo economico” degli anni ’50 e ’60 erano “ancalau”. Era l’Italia della provincia che portava nei centri maggiori la sua fame di vita, la sua resistenza alla fatica, la sua originale e alternativa visione delle cose, frutto di una riflessione collettiva maturata nei secoli, i secoli della insignificanza sociale del mondo contadino. Lo choc-pandemia rappresenta, oso dirlo, un’opportunità: ridiscutere le regole, gerarchizzare a nuovo i problemi, mettere al primo posto la questione ambientale da affrontare più che con rinunce con le risorse scientifiche e tecnologiche. Aggiungo: riportare l’Italia, maturata anche attraverso questo difficile passaggio, alla consapevolezza delle sue risorse e del ruolo che le spetta. Tutto questo attraverso le idee, soprattutto dei giovani. E, perché no, anche giovandosi della spinta dello stato di necessità. Arrive­der­ci al 2021».

Il premio “Ancalau-start up giovani”
Nel 2014 nasce il premio “Ancalau” che per la prima edizione verrà attribuito a Oscar Fa­rinetti, il creatore di Eataly. Chi più di lui è “ancalau”? Farinetti a sua volta lancia con la visione che gli è abituale l’idea di un premio per i giovani progettisti di “start up”, da 18 a 35 anni di età, con 10.000 euro in palio per il vincitore. Una somma che aiuterà il progetto nella delicata fase del decollo. È questo l’appassionante momento-chiave del­l’evento, il “torneo delle idee” quando gli autori dei progetti finalisti si sfidano presentando nei pochi minuti assegnati e al massimo dell’efficacia i loro progetti a un sempre più folto pubblico e a una giuria presieduta da Oscar Fa­ri­netti e formata da figure di grande rilievo del mondo dell’impresa, dell’economia e della cultura. Dal 2015 al 2019 si sono aggiudicati il premio “Ancalau” ben 8 giovani, 4 donne e 4 uomini, autori di progetti brillanti e lungimiranti nei vari ambiti.

Il premio “Ancalau-local/global”
Nasce nel 2016 come riconoscimento alle imprese e ai loro creatori che, partendo da un mercato locale, hanno conquistato mercati internazionali. Primo premiato il “Mulino Marino”, seguito nell’anno successivo dal “Caseificio dell’Alta Langa”. Nel 2018 il Premio è stato attribuito a Teo Musso e alla birra “Baladin”. Nel 2019 è stata la volta dell’industriale Giuseppe Bernocco per le sue varie iniziative in campo tecnologico e per il popolare salvataggio del marchio “Ga­lup”. »Non esistono vincoli di regolamento che ci impongano di assegnare il Premio unicamente al territorio di Langa o della Granda. Cre­dia­mo però che ci sarà ben difficile allontanarci da qui, considerata la quantità di iniziative coraggiose e di imprenditori capaci», af­fer­ma il Co­mi­tato organizzatore del premio.

La “Hall of fame” del premio “Ancalau”
Nel 2018 nasce questo riconoscimento all’eccellenza della carriera di personalità di grande rilievo. Il primo a entrare nella “Hall of fame” è il grande fotografo di architettura Mario Car­rieri, fotografo ufficiale di moltissimi grandi architetti a partire da Renzo Piano e autore delle immagini più famose della Rivista “Do­mus”. Nel 2019 questo riconoscimento è stato attribuito a Giorgetto Giugiaro.

I murali dei grandi di Langa
Quando chiude la lunga giornata del premio “Ancalau”, il silenzio a Bosia riconquista il suo spazio e ogni anno la quiete del borgo ha un nuovo custode: il ritratto murale di un “Grande di Langa”. La pinacoteca all’aperto è iniziata nel 2014 con il ritratto di Cesare Pavese, opera come tutti i murali di Bosia dell’artista Silver Veglia. Sono seguiti, anno dopo anno, Beppe Fenoglio, Gina Lagorio, il Presidente Luigi Einaudi, Giacomo Morra (il creatore del mito del Tartufo bianco d’Alba), Augusto Manzo e Fran­co Balestra, amati protagonisti storici della pallapugno. La passeggiata tra i ritratti murali dei “Grandi di Langa” è già oggi consuetudine di un’avanguardia di per­sone colte e curiose. Nel 2020 doveva prendere vita il grande murale del poeta e cantautore Gian Maria Testa L’oc­casione è rinviata al premio “Ancalau 2021” e verrà sottolineata con raddoppiata enfasi.

La targa “IDEA”
Nasce nel 2018 il riconoscimento di Rivista Idea per l’espositore più innovativo della rassegna “Alta Langa in vetrina”.

La pergamena “Egea”
Dal 2019 si è aggiunta alla serie dei riconoscimenti la Per­ga­me­na “Egea” per le attività artigianali, agricole, industriali, commerciali legate da un profondo rapporto al territorio. Con la pergamena, “Egea” attribuisce al premiato una significativa carica di energia (elettricità o gas) a di­sposizione gratuita dell’azienda.