La pandemia di coronavirus potrebbe essere ricordata non solo per le tristi conseguenze che ha determinato sul fronte sanitario e su quello economico, ma anche, in positivo, come il periodo in cui è arrivato il via libera al completamento di infrastrutture essenziali per il Cuneese.
Dopo le buone notizie riguardanti i “fondi Crosetto”, è arrivata la comunicazione di un significativo passo avanti per l’ultimazione dell’autostrada Asti-Cuneo A33. In particolare, il Comitato interministeriale di programmazione economica (Cipe) ha dato parere favorevole allo schema di finanziamento.
«Il Piano economico finanziario», come riferisce la Regione, «anticipa la scadenza della concessione della Asti-Cuneo al 2031, stabilendo il valore di subentro in 345 milioni di euro e il valore di interventi in 346 milioni. Le tariffe resteranno bloccate fino al 2022, in modo da rimandare al 2023 l’aumento del 2,2%». «La nuova scadenza della concessione», precisano da piazza Castello, «consente di evitare ulteriori passaggi in Commissione europea, che erano stati richiesti per lo schema finanziario presentato ad agosto 2019, nel quale la scadenza della concessione era fissata al 2045». «Dopo la partenza dell’ospedale di Verduno», ha commentato il presidente del Piemonte Alberto Cirio, «facciamo un nuovo passo avanti per completare un’altra grande opera attesa da decenni. Non abbassiamo la guardia e ora continuiamo a lavorare per l’apertura dei cantieri».
Aggiunge l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti Marco Gabusi: «Il premier Giuseppe Conte mi ha telefonato per esprimere la sua soddisfazione e annunciare la sua visita in Piemonte per accertarsi di persona dell’inizio dei lavori. Ora però continuiamo a spronare tutti i soggetti coinvolti affinché in pochi mesi si possano vedere gli operai lavorare sul “moncone” autostradale e terminare un’opera così strategica».