Così Gianna Gancia, europarlamentare della Lega, ricorda l’economista Alberto Alesina: “Alberto Alesina era uno scienziato in grado di semplificare senza banalizzare. Questo perché sapeva come pochi altri gestire le complessità senza scadere in complicazioni e lo faceva alla grande, ad Harvard come dalle colonne del Corsera, nella convinzione che l’intelligenza non fosse un patrimonio da custodire in un caveau ma un bene da mettere in comune.
Ci ha a lungo spiegato che merito, concorrenza e libero mercato non sono nemici del popolo ma, semmai, lo sono di corporazioni e consorterie, ovvero di coloro che più d’ogni altro gravano sul popolo.
Perdiamo un grande cittadino del mondo. La sua lezione riformatrice resta, immortale, a disposizione di un Paese che, come già insegnava Benedetto Croce, ha conosciuto solo la controriforma e mai la riforma. Buon viaggio, Alberto“.