Le “penne nere” di Castagnito e Santo Stefano Roero già intenti a lavorare per i loro paesi
Molti, nel Roero e in tutta Italia, aspettavano il vero inizio della fase 2. Per riprendere il lavoro, per ricercare un po’ della quotidianità perduta nei mesi dominati dalla paura del Covid-19, e pure per tornare a respirare aria libera. E c’è chi attendeva questo momento anche per riannodare i fili con la propria collettività, il proprio spirito di appartenenza al paese: facendo del bene così come sempre fatto, mettendo a disposizione il proprio tempo per atti e fatti “congelati” dalla serrata nazionale.
Appartengono a questa categoria gli alpini, che hanno saputo digerire e comprendere i motivi dell’annullamento della loro ora più dorata (l’Adunata nazionale, prevista a Rimini dall’8 al 10 maggio, ma spazzata via dal “lockdown” e rinviata al 23 al 25 ottobre, così come il raduno roerino a Guarene), dando una mano in questo periodo nel volontariato più concreto, ma che evidentemente scalpitavano per porsi di nuovo al servizio del prossimo, degli scenari che appartengono a tutti i giorni.
Due casi, per ora, confermano questa tesi: tra le colline della sinistra Tanaro, appena ottenuto il “via libera”, ad esempio si sono attivati gli alpini di Castagnito condotto da Beppe Giorello, che hanno risistemato l’intera area campestre del Chiosso che funge da confine ideale tra capoluogo e frazione San Giuseppe.
E poi Santo Stefano Roero, con in testa Vittorino Rosso (peraltro, anche “leader” del Coordinamento alpini roerini): in cui le “penne nere” sono messe all’opera per la pulizia dei monumenti e dell’area antistante il cimitero del capoluogo. Fedeli al motto di onorare i morti aiutando i vivi e nel ricordo degli alpini “andati avanti”, come dice lo stesso Rosso.
C’è da stare certi che non saranno i soli, a ripartire, insieme con il loro territorio: e già si prevede un’azione in tal senso a Montà, nell’area della Croce luminosa che ricorda i caduti di tutto l’Albese, sempre con la regia degli alpini locali che hanno altresì partecipato alla consegna delle mascherine “regionali” ai residenti.
Un Roero con la “penna nera” e che non si arrende.