Il coronavirus ha cambiato i programmi, ma saldi restano gli impegni: meno burocrazia,  autonomia regionale e maggiore attenzione ai fondi europei

Dei 365 giorni passati alla guida della Regione Piemonte, una ventina, malcontati, li ha passati in isolamento e circa 80 nella tempesta dell’emergenza sanitaria peggiore dell’ultimo secolo.

Non si può certo dire che il primo anno da Presidente della Regione Piemonte di Alberto Cirio sia trascorso placido.

Eletto il 26 maggio 2019 con poco meno della metà dei voti degli elettori che si sono recati alle urne (raccolse il 49,86 per cento delle preferenze) l’albese Alberto Cirio ha iniziato il suo mandato puntando a tradurre in pratica il suo programma elettorale, basato su tre punti essenziali: meno burocrazia; autonomia regionale e più attenzione ai fondi europei.

Inutile dire che il coronavirus ha cambiato tutti i programmi, ribaltando le gerarchie e portando la sanità al primissimo posto. Sanità che è (non da og­gi) uno dei comparti più in difficoltà nell’ambito della macchina amministrativa regionale. Tale situazione è stata ulteriormente aggravata dal diffondersi del coronavirus contro il quale è partita una vera e propria guerra, purtroppo ancora in corso.

Una guerra che Alberto Cirio ha combattuto anche in prima persona, da positivo al coronavirus, senza comunque mai perdere di vista la salute di tutti i piemontesi. Per lui, come ha dichiarato alla rivista IDEA, si è trattato del «momento più difficile della mia vita». Una guerra che a Cirio è costata anche quasi 10 chilogrammi di peso, un po’ a causa della malattia e un po’ per le grandi responsabilità a cui è stato chiamato.

Al fine di assicurare ai suoi corregionali le migliori condizioni possibili in termini di assistenza e sanità, il Governatore ha scelto di avere al suo fianco persone e medici capaci andando così a creare una squadra di assoluto livello.

Il suo impegno non è mai venuto meno e non si è limitato al pur fondamentale aspetto della salvaguardia della salute pubblica. Con il “RipartiPie­mon­te,” infatti, la Regione ha dato una concreta dimostrazione di vicinanza e sostegno al mondo produttivo, al turismo e alle fa­miglie, interfacciandosi co­stantemente con tutte le componenti della società civile, incontrando i presidenti di categoria e i rappresentanti delle istituzioni del territorio. Forse in alcuni momenti è mancata la velocità di esecuzione su alcuni progetti, mentre su altri l’Esecutivo guidato da Alberto Cirio ha saputo dimostrare maggior pron­tezza.

La voglia di ripartire dopo mesi trascorsi a limitare i danni legati all’emergenza sanitaria è più che mai forte, nei cittadini come nelle Istituzioni.

In questo frangente, con le maglie della crisi che paiono allentarsi, si può imprimere quel cambio di passo tanto atteso e necessario per la ripresa del Piemonte, così da porter recuperare il tempo perso.

Buon lavoro, Presidente!