Un tuffo salutare nella storia di Cuneo

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Da rondò Garibaldi al Santuario degli Angeli: tre chilometri che attraversano tutta la città. Una via centrale, larga oltre 21 metri, fiancheggiata da due viali alberati. Viale degli Angeli è uno dei simboli di Cuneo, meta ideale per le passeggiate domenicali dei cuneesi, le corse dei “runner” e le pedalate dei cicloamatori. Nella prima parte del viale, si incontrano pioppi gialli, mentre la seconda parte si caratterizza per la presenza di alberi d’alta montagna come aceri, olmi siberiani, tigli e platani. La sua realizzazione risale alla metà del Settecento per volere del barone tedesco Federico Guglielmo von Leutrum, generale dell’esercito sabaudo che difese Cuneo dagli attacchi dei galloispani.

Il viale deve il suo nome al Santuario degli Angeli (foto sotto), la cui storia risale al XV secolo, quando Giovanni Tortelli di Gaiola, dopo aver acquistato il terreno, vi edificò una splendida chiesa dedicata alla Vergine Maria. Intorno al 1415, un sacerdote spagnolo di passaggio, Alfonso Calindres, se ne innamorò e chiese di poterci abitare, chiamando il luogo Madonna degli Angeli.

Divenne poi il primo convento del Piemonte dell’ordine dei frati minori osservanti. Al suo interno conserva il corpo del beato Angelo Carletti da Chivasso, dal 1681 uno dei patroni di Cuneo, e la tomba di Duccio Galimberti, eroe della Resistenza cuneese e nazionale. Nella prima metà del Settecento fu oggetto di una ricostruzione e poi di periodici restauri. Nel 1996 crollò la cupola, ma in appena quattro anni venne ricostruita.