Confagricoltura Cuneo critica il Ddl sul lavoro nero: “Penalizza gli agricoltori onesti”

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Non si può trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti degradanti e disumani e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti ed occasionalmente incorrono in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale.

Con questa legge gli imprenditori agricoli rischierebbero di essere considerati tutti dei caporali”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta così il disegno di legge sui temi del caporalato, del lavoro nero e dello sfruttamento della manodopera attualmente all’esame della Camera. Confagricoltura Cuneo, nell’esprimere preoccupazione per le ricadute che alcune misure contenute nel provvedimento potrebbero avere sul sistema imprenditoriale agricolo, ha inviato una nota ai parlamentari cuneesi e ai consiglieri regionali della Granda per manifestare tutte le sue perplessità.

Il provvedimento è condivisibile nelle finalità – prosegue Allasia -, ma gli strumenti previsti non centrano solamente l’obiettivo della lotta all’intermediazione illecita e allo sfruttamento, rischiano di far sentire i loro effetti anche sulle imprese che operano correttamente sul mercato del lavoro. Se il disegno di legge passasse così com’è stato approvato al Senato, per i datori di lavoro in agricoltura si aprirebbe una stagione tremenda. Queste misure, infatti, non sono utili a combattere il fenomeno del caporalato e potrebbero mettere in gravi difficoltà gli imprenditori”.

 

Nel ritenere che l’intento perseguito dal disegno di legge, ossia la lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, sia condivisibile e appoggiando parte delle modifiche apportate al testo originario, l’organizzazione agricola ritiene sia necessario, in particolare, intervenire sull’articolo 1 del testo che prevede che sia punibile non solo l’intermediario (caporale), ma anche l’imprenditore che utilizza manodopera reclutata illegittimamente. Inoltre, prevede che sia punibile l’imprenditore che utilizza manodopera assunta regolarmente quando ricorrano violazioni lievi di normative legali e contrattuali in materia di igiene e sicurezza, orario di lavoro e retribuzione. “In altre parole – prosegue Allasia – con questa legge i datori di lavoro rischierebbero di essere considerati tutti dei caporali. È necessario che le norme penali ipotizzate siano equilibrate e vadano a colpire i veri criminali, ossia coloro che organizzano l’attività di intermediazione illecita e se ne avvantaggiano economicamente”.

 

A queste misure penalizzanti si aggiungono anche i recenti aggravi previsti dalla nuova disciplina sui voucher che per Confagricoltura Cuneo danneggia fortemente gli agricoltori: “Non è certo l’agricoltura il settore nel quale si è registrata un’esplosione del numero dei voucher, visto che solo il 4,3% dei voucher venduti, dal 2008 al primo semestre 2016, sono stati impiegati in agricoltura – afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio –. Non si comprende quindi tutto l’allarme lanciato contro l’utilizzo di questo strumento nel settore agricolo, dove invece ha dimostrato essere un valido supporto e, a differenza degli altri settori produttivi, può essere utilizzato solo per prestazioni relative ad attività stagionali, peculiari nel nostro settore, e svolte da pensionati e studenti fino a 25 anni”.