Il mistero della fede e la grandezza dell’ingegno umano si fondono in una delle costruzioni religiose più belle del Piemonte, il santuario basilica della Natività di Maria Santissima o santuario-basilica Regina Montis Regalis, conosciuto semplicemente con il nome di Santuario di Vicoforte, situato proprio comune in provincia di Cuneo, a pochi chilometri da Mondovì.

La storia del Santuario di Vicoforte ebbe inizio verso la fine del 1400 (più precisamente nel 1489, data attesta nella prima storia della devozione al Pilone, pubblicata dal Rofredo nel 1596) da un pilone votivo eretto secondo la tradizione da un fornaciaio che voleva ottenere dalla Vergine la grazia di una buona cottura per i suoi mattoni. L’immagine sul pilone, opera non attribuita e di scuola locale, raffigura la Madonna col Bambino. Nel 1592 Giulio Sargiano, un cacciatore del posto, mentre stava cacciando colpì con uno sparo il pilone nascosto dai roveri e arbusti. Leggenda narra che dall’immagine della Madonna, colpita nel ventre, sgorgassero gocce di sangue. L’avvenimento, ritenuto miracoloso, alimentò in seguito una devozione straordinaria per questo sacro luogo.

Nella realtà, il cacciatore sentendosi in colpa per il fatto appese il suo archibugio (antica arma da fuoco conservata ancora oggi nel santuario) e iniziò una raccolta fondi per riparare il danno ed espiare così il suo peccato.

Diventato in pochi anni meta di pellegrinaggio dei fedeli, il luogo attirò l’attenzione del duca Carlo Emanuele I di Savoia che, nel 1596, commissionò all’architetto di corte Ascanio Vittozzi la costruzione di un grande santuario in onore della Vergine Maria per accogliere i fedeli e per diventare in seguito il mausoleo della famiglia Savoia destinato ad ospitare le tombe reali, funzione che poi passerà alla Basilica di Superga a Torino. Dopo la morte di Vittozzi, il progetto fu ripreso dall’architetto Francesco Gallo su incoraggiamento di Filippo Juvarra.

Quello che maggiormente colpisce di questo edificio religioso, tra i principali capolavori del Barocco piemontese, è sicuramente la sua bellissima cupola con sezione orizzontale ellittica che risulta essere la più grande del mondo. La cupola, coperta con tetto in tegole a più spioventi, e coronata da un cupolino, fu terminata da Gallo nel 1732. Il suo interno, riccamente decorato il stile barocco, ospita un affresco di 6.000 metri quadri, opera a tema unico più esteso al mondo: la Vergine, la sua vita terrena, l’attesa della redenzione e l’assunzione in cielo.

Al centro trionfa la figura gloriosa della Vergine tra la gioia degli angeli osannanti e musicanti, mentre dalla luce paradisiaca del cupolino si protende la Trinità che accoglie l’anima e il corpo della madre di Dio. Il grande affresco fu terminato nel 1752 da Mattia Bortoloni di Rovigo e Felicino Biella di Milano.

Oltre alla cupola, l’interno del Santuario di Vicoforte è ricco di affreschi, statue e un altare maestoso con marmi rosati. E poi ci sono le quattro magnifiche cappelle: la Cappella di San Bernardo, mausoleo dei Savoia di scuola neoclassica arricchita di diversi elementi simbolici; la cappella di San Benedetto a destra sotto l’organo che è la più artistica delle quattro e destinata a ricordare la Sacra Sindone; La cappella di San Francesco di Sales che è oggi Cappella del SS. Sacramento, adibita alla preghiera personale e alle celebrazioni nei giorni feriali e infine la cappella di S. Giuseppe con la grande tela d’altare è opera di Giovenale Bongiovanni di Pianfei.

Di notevole pregio anche l’Abside di San Rocco con la pala d’altare opera di Antonio Meyer da Praga, che la dipinse nel 1752.

Oggi questo gioiello è visitabile cnhe attraverso un’emozionante esperienza: indossando elmetto e imbragandosi per un’avventura indimenticabile. Una salita di 60 metri fino alla sommità del Santuario di Vicoforte. Magnificat è il nome dato a questa unica esperienza di visita, che permette di rivivere l’eccezionale storia del Santuario di Vicoforte, capolavoro del Barocco piemontese, e ammirare da vicino gli affreschi della sua maestosa cupola, la più grande al mondo di forma ellittica.

Un percorso coinvolgente, attraverso spazi mai aperti prima al pubblico, per scoprire gradino dopo gradino le tante curiosità di questo santuario, costruito a partire dalla fine del XVI secolo con l’idea di ospitare le tombe dei Savoia e oggi monitorato da sofisticate tecnologie di precisione. Ad attendere i visitatori in cima, lo splendido panorama sulle Langhe e l’arco alpino che circonda questo straordinario monumento di fede e d’arte.