È convocata per domani, venerdì 19 giugno, presso il castello di Grinzane Cavour, una seduta straordinaria della Giunta regionale, per fare il punto sull’avvio dei cantieri di completamento dell’autostrada “Asti-Cuneo”. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha invitato i Sindaci di Asti, Cuneo e Alba e i rappresentanti della società concessionaria, Giovanni Quaglia e Bernardo Magrì, presidente e amministratore delegato di Autostrada Asti-Cuneo Spa.
«Sarà l’occasione per chiarire il cronoprogramma e i prossimi passi per il completamento dell’opera, dopo il via libera definitivo arrivato dal Cipe nelle scorse settimane», spiegano il presidente Cirio e l’assessore alle infrastrutture e trasporti Marco Gabusi. «La scorsa settimana ad Alessandria abbiamo fatto il punto sul Terzo valico, venerdì ci incontreremo per la A33 e nei prossimi giorni approfondiremo anche la Pedemontana e le opere di accompagnamento alla Tav. Il Piemonte va avanti e l’“Asti-Cuneo” deve essere realizzata senza se e senza ma. In un anno abbiamo ultimato i lavori dell’ospedale di Verduno e ora completeremo l’autostrada».
Intanto, nei giorni precedenti si è tenuto nel Municipio di Alba un incontro tra i sindaci dei Comuni langaroli direttamente interessati dall’opera cui era presente anche l’assessore Gabusi. Dal confronto è emerso come per il tratto tra Verduno e Cherasco non sia più prevista la realizzazione della galleria, sostituita da un tratto in superficie con due viadotti.
Come per ogni cambio di programma, la modifica del tracciato tende ad aumentare la preoccupazione di chi attende da anni il completamento dell’opera; preoccupazioni a cui si aggiungono le perplessità sulle conseguenze dell’esposto alla Corte dei conti presentato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan, uno degli esponenti politici che in questi anni più si è speso per la causa della A33.
«La lunga storia di quest’opera, eterna incompiuta, ci insegna che è pericoloso prendere sotto gamba situazioni del genere. Per cavilli di entità ben minore si sono persi, in passato, anni preziosi per un collegamento fondamentale per l’intero basso Piemonte», ha fatto sapere Ivano Martinetti, vicepresidente della commissione regionale trasporti e consigliere regionale del Movimento 5 stelle.
«Siamo certi che l’accordo stipulato dal Governo non presenti alcun profilo di illegittimità, anzi contribuirà a sbloccare l’autostrada bloccata da tempo dalla vecchia politica. Pensiamo però che la Regione debba prendere una posizione netta anche in merito al tentativo di un singolo parlamentare di ostacolare il completamento di un’opera fondamentale per il territorio. Gabusi, e con lui Cirio (in silenzio dall’inizio di questa vicenda), farebbe bene a stigmatizzare questo tentativo di rallentare la realizzazione della “Cuneo-Asti”».
“Asti-Cuneo”: tempo di un nuovo incontro
Giunta regionale straordinaria a Grinzane Cavour per chiarire il cronoprogramma (e qualche dubbio)