La scuola che verrà: il Roero lavora su outdoor school, flessibilità e priorità ai soggetti fragili

Meeting a Castagnito tra i sindaci del territorio del Comprensivo di Govone: si è parlato anche di 5G e referendum, e degli effetti della raccolta fondi lanciata con Rotary e Lions

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Finisce un anno scolastico, e già si lavora -non solo da ora- sul futuro immediato. Come sarà, il mondo dell’istruzione dell’obbligo, nei prossimi mesi, dopo un quadrimestre di serrata dovuta all’emergenza sanitaria? Nel Roero Orientale, l’attenzione è viva sull’argomento: così pure il confronto, espresso nella riunione tenuta in municipio a Castagnito venerdì 19 giugno. Seduti al tavolo, assieme, ci sono stati coloro che dovranno tenere le redini ancora una volta in questi delicatissimi mesi che verranno: Gabriella Benzi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Govone, insieme a un gruppo di docenti collaboratori e ai sindaci Carlo Porro (Castagnito, padrone di casa, qui con la sua Giunta), Giovanni Molino (Castellinaldo d’Alba), Elio Sorba (Govone), Giacomina Pellerino (Magliano Alfieri), e Marco Perosino, senatore e primo cittadino in Priocca.

La riunione ha offerto molti spunti operativi: e anche differenti prospettive, tutte da filtrarsi tra quanto attuato sino ad ora, e ciò che potrebbe mutare ancora nell’estate. Covid-19, regole, prevenzione, strumenti educativi, didattici e di protezione: tutti elementi che convergono in uno scenario decisamente complesso. Ma che -va detto- potrebbe aprirsi anche a nuovi scenari.

In primis, la scuola-perno del Roero Orientale si è già data dei principi di fondo: che ricalcano, anticipandoli, quelli del cosiddetto “Piano Colao”. Definendo così i criteri di fattibilità, nel rispetto delle linee guida sanitarie e tecniche, e dando la priorità alle classi prime dei vari ordini (5 primarie, oltre che 4 medie tra Priocca e Govone), oltre che ai soggetti “fragili” come gli alunni in recupero, i disabili, quelli a rischio di dispersione. E sì che dovrebbero essere loro, all’inizio dell’annata 2020-2021, i primi ad accedere fisicamente ai plessi presenti in questo scorcio della Sinistra Tanaro: dovendo invariabilmente attuare una turnazione che vedrà peraltro al rialzo (5 minuti in più), le “ore da 40 minuti” definite di recente a livello ministeriale. Sì ai rientri pomeridiani, con lo stesso sistema: no, invece, ad un impiego temporale del sabato mattina: ormai recepito storicamente come “libero” dalle famiglie, e che sarebbe solamente un aggravio di costi gestionali per i Comuni in termini di riscaldamento, energia e trasporto. E “no” anche per le barriere in plexiglas tra i banchi: Si pone anche un problema ambientale, di smaltimento, ha chiosato la dirigente.

Riconosciuto già da un anno come scuola-polo regionale per il settore delle Avanguardie Educative, l’Istituto si farà trovare pronto di fronte ai nuovi princìpi di flessibilità didattica: «Con il superamento del concetto di classe, attuando invece il sistema dei “gruppi di livello”, ha spiegato la Benzi. La quale ha voluto essere realistica: Se tutto va bene, la piena normalità si avrà solo a partire dalla prossima primavera, richiedendo questa nuova organizzazione». Ciò non significa necessariamente che si lavorerà solo a distanza, per gli altri: al contrario, si opererà in sede soprattutto per quelle materie che richiedono questo tipo di dimensione, e garantendo uno “zoccolo duro” di ore in presenza in modo da consentire di nuovo il rapporto umano tra gli alunni. La socialità tra i bambini, infatti, è un bisogno.

Se occorreranno ragionamenti specifici sui trasporti e sulla refezione (che, in base a certi orientamenti normativi, ha rischiato di essere economicamente ferito gravemente), è da segnalare anche qualche numero e suggestione emersi in queste settimane: 113 insegnanti da proteggere con la visiera oltre che con la mascherina, 30mila euro provenienti dalla campagna sindaci-Rotary-Lions-Cavalieri del Roero tutti utilizzati per la strumentazione utile alla didattica a distanza. Già 20 i computers devoluti a chi ne aveva necessità e se ne è trovato sprovvisto in mesi in cui il pc era l’unico tramite con la scuola, le insegnanti, le materie: smantellata temporaneamente anche la nuova Aula Multimediale 3.0 installata qui, per lo stesso motivo.

Cosa verrà richiesto, invece, ai sindaci? Supporto, manutenzione, investimenti e spazi: almeno tre in più per ogni plesso, per favorire un rientro che -alla luce di tutto ciò- sarà comunque graduale. E’ in questo senso che si muove lo stesso progetto di aule-laboratorio disciplinari presentato nell’occasione dal prof. Enrico Bosca: un piano che mira ad ottimizzare spazi e risorse, e per cui è aperta la ricerca delle giuste sovvenzioni.

C’è però altro, all’uscita da questo incontro: come ad esempio l’annuncio, da parte della Benzi, di una svolta storica: «Stiamo lavorando per la formazione necessaria all’avvio della outdoor school, la scuola all’aperto, la quale riguarderà in prima battuta i bambini della scuola dell’infanzia e delle classi prima e seconda delle primarie. E’ una nuova direzione di territorio, più che un’idea: prenderà forma con il supporto dell’Ecomuseo delle Rocche e del movimento Cittattiva, coinvolgendo tutti i sindaci del Roero e del vicino Astigiano». E Govone ci sarà.

Fiducia, quella che si è respirata tra i primi cittadini: e concretezza. «Prepariamoci già alle “vacanze elettorali” per il 20 settembre, quando dovrebbero svolgersi i referendum: in Parlamento se ne sta discutendo proprio in queste ore», ha detto Perosino, non senza qualche mugugno da parte della delegazione scolastica. «Trovare i fondi -ha aggiunto- non è un problema particolare: ma servirà un grande sforzo organizzativo, e molto dipenderà da cosa accadrà quest’estate».

Oltre che una sinergia con i genitori, per i quali andrà rivisto il “patto di corresponsabilità” sottoscritto ad inizio anno: e la connettività internet, ovviamente, per facilitare i processi di didattica a distanza, in una zona che ha bisogno sul serio della rete per superare il digital divide definitivamente. «Ci stiamo mobilitando per la fibra ottica -ha precisato Porro- ma a breve ci riuniremo, tutti i sindaci dell’Asl Cn2, per darci una linea comune sul 5G, perché esistono correnti di pensiero diverse e occorre avere le idee chiare sul tema».

Il suo vice Giulio Cortese, sul tema-scuola in generale, ha sottolineato come tutto ciò che è accaduto e accadrà è anche un’opportunità per ripensare il futuro.

Un futuro che l’Istituto Comprensivo di Govone, con tutta la sua area, sta affrontando con alle spalle una preparazione d’avanguardia: facendo squadra con gli alunni, le famiglie, le istituzioni e il territorio.

Paolo Destefanis