Psoriasi Open Day a Cuneo il 29 ottobre, all’ ambulatorio di Dermatologia del Carle | Intanto il 28 ottobre è in programma un convegno nel salone d’onore del Municipio

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In occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi, il 29 ottobre, l’associazione per la Difesa degli Psoriasici (A.DI.PSO.), presieduta dalla dott.ssa Mara Maccarone lancia l’allarme: in seguito alla crisi economica ed ai tagli alla spesa sanitaria circa tre milioni di pazienti italiani su tutto il territorio nazionale rischiano di non avere un riscontro adeguato alle loro esigenze di salute, considerati gli sviluppi attuali delle terapie più avanzate disponibili.

Accanto all’iniziativa dell’Open day che si tiene il 29 ottobre, presso l’ambulatorio dermatologico dell’ospedale Carle su prenotazione (sarà possibile telefonare dalle 14:00 alle 16:00 all’interno 0171-616886 dal 21 al 27 ottobre), nel pomeriggio del 28 ottobre presso il Salone d’Onore del Municipio di Cuneo, alle 14:30 si terrà una riunione scientifica per operatori interessati ai lavori e pazienti con approfondimenti sulla Psoriasi e su altri aspetti della Dermatologia attuale.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione della sua 67° Assemblea, ha riconosciuto la Psoriasi come una malattia cronica, non trasmissibile, dolorosa, deturpante, che induce disabilità e per cui non c’è cura definitiva.

La risoluzione riconosce anche il peso psico-sociale della malattia e che molte persone con psoriasi soffrono per mancanza di consapevolezza e carenza di accesso a terapie sufficienti.
In Piemonte la prevalenza (cioè il numero di tutti i casi, nuovi e già noti) della Psoriasi si aggira sul 4%, pari a 176.000 pazienti e nella provincia di Cuneo è di circa 23.600 malati, di cui un terzo con impegno medio-grave (7.900). Si rende necessario capire come queste persone si riferiscano al Servizio Sanitario Nazionale.

“In realtà le possibilità di cura esistono e sono anche efficaci, se ben utilizzate”, spiega il dott. Michele Bertero, direttore della Struttura complessa Dermatologia dell’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo: “Si va dalle terapie per uso topico per le forme più lievi e localizzate in aree specifiche come ginocchia, gomiti o cuoio capelluto, alle terapie sistemiche delle forme più gravi. Il primo passo è usare vecchi ma efficaci farmaci come retinoidi, ciclosporina, metotrexato; applicare trattamenti fototerapici nei casi indicati; quando non funzionano, abbiamo oggi molte opportunità di cura con i farmaci biotecnologici specifici e i loro analoghi biosimilari. Abbiamo ormai un’esperienza decennale con questi medicinali e ne conosciamo le indicazioni e i rischi. Purtroppo però durante il percorso di cura, qualsiasi esso sia,‘perdiamo’ molti malati: le terapie possono essere ottimizzate solo da Centri di riferimento gestiti dal dermatologo, che andrebbero collegati in una rete regionale”.