La notizia forse più bella per il calcio cuneese in questi mesi difficili è arrivata nei giorni scorsi, con la ratifica della vittoria del campionato ex-aequo, con conseguente promozione in Serie D, del Saluzzo.
Grande artefice di questo trionfo è stato Riccardo Boschetto, arrivato nel Marchesato nella primavera del 2019 in una condizione di classifica totalmente precaria e capace di condurre il club fino al massimo campionato dilettantistico.
Non può che rivendicare il lavoro fatto, quindi, il confermatissimo tecnico granata: “La scorsa estate imposi al presidente di non fare investimenti importanti: mi fidavo del mio gruppo e volevo il solo Barale. Così è stato, con qualche aggiunta successiva, e la scelta ha pagato”.
Un successo arrivato “in anticipo” per via dello stop per coronavirus, ma resterà agli annali come una vittoria a tutti gli effetti: “Sappiamo la fatica che abbiamo fatto: sette mesi di lavoro incredibile, con un gruppo eccezionale. Indipendentemente da aspetti formali, per noi già prima dei verdetti ufficiali per noi era una vittoria.
Storicamente rimarremo quelli che hanno vinto il campionato del Covid-19, purtroppo. È un evento talmente drammatico e clamoroso che per certi versi il nostro nome resterà. Sportivamente parlando, poi, possiamo parlare di una vera impresa: non partivamo per vincere il campionato ed è evidente che abbiamo costruito il tutto giornata per giornata”.
Non solo vittoria del campionato, però: “Ci tengo a ricordare che abbiamo vinto anche la classifica dei giovani: credo che nessuno avesse mai fatto questo double e tutto ciò avvalora ancora di più il nostro successo. Siamo felici di aver dato al presidente una soddisfazione del genere, che non viveva da anni. Speriamo che due elementi fondamentali per noi come gioventù e giocatori del territorio possano dare entusiasmo a una piazza che fa fatica a scaldarsi: la città di Saluzzo potrà identificarsi imprenditorialmente e politicamente in questo club in un campionato di assoluto valore”.
Passando al piano sportivo, Boschetto si augura che ci possa essere un livellamento economico in D, dovuto alla crisi: “Per noi questo è quasi un augurio, perché ci consentirebbe di non patire tantissimo il salto. Per quanto riguarda la nostra filosofia, abbiamo due idee chiare: una politica finanziaria che ci porta a non cercare investimenti folli e la convinzione di avere un gruppo forte e su cui è ancora possibile puntare, con diversi giocatori che già hanno disputato campionati di Serie D ad alti livelli”.
Pochi ritocchi, quindi, e anche in questo il tecnico saluzzese ha già fatto la lista della spesa: “Ci servono due profili: un attaccante di categoria e un difensore che possa dare man forte alla nostra già fortissima retroguardia. A questi, aggiungeremo qualche giovane: con la Serie D siamo sicuramente più appetibili per molti anche da questo punto di vista”.
In uscita, invece, i granata contano il portiere Nardi (l’idea del club è di giocare con il fuoriquota tra i pali, il difensore Caula (vicinissimo al Moretta), il centrocampista Mondino (affare fatto con la Pro Savigliano) e l’attaccante Moino.