Dalle 11 alla mezzanotte sono rimasti chiusi all’interno degli uffici cuneesi di Equitalia, in corso Dante, potendo fare rientro a casa solo dopo quasi 13 ore e dopo che l’allarme busta sospetta è rientrato. Non c’era dunque nulla di nocivo all’interno della missiva recapitata intorno alle 12,30 nella sede di Equitalia, che conteneva polvere marrone.
Sul posto sono subito intervenuti Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, gli agenti della Questura e gli specialisti del Nucleo Nbrc (nucleo, biologico, chimico, radiologico), la zona è stata transennata (da corso Carlo Emanuele a corso Nizza) e sono stati fatti evacuare i dipendenti della Banca Fideuram e della Banca d’Italia che hanno gli uffici nello stesso palazzo. Trattenuti invece, come prevede in questi casi il protocollo, i quattro dipendenti di Equitalia, anche se nessuno di loro ha palesato qualche problema di salute.
Intorno alle 15 la busta è stata portata a Torino, dove gli artificieri dei carabinieri hanno analizzato il contenuto ed escluso che si trattasse di materiale esplosivo; quindi, sempre nel capoluogo piemontese, sono stati gli esperti dell’istituto zooprofilattico a stabilire che all’interno della missiva non ci fossero sostanze nocive. Nel frattempo a Cuneo, arrivata la notizia degli esiti del primo controllo, nel tardo pomeriggio è stata riaperta al traffico l’area rimasta transennata per diverse ore; poi, finalmente, esclusa la presenza di materiale nocivo, sono stati liberati anche i quattro dipendenti che dalla mattina si trovavano all’interno della sede di Equitalia. Con loro c’erano anche due Vigili del Fuoco.
Nella stessa giornata di ieri, si sono registrati altri sei casi analoghi, con buste sospette recapitate nelle sedi di Equitalia di Torino, Milano, Bologna, Aosta, Biella e Verbania.
GD