La Fondazione Crc ha di recente lanciato “Comunità solidale oltre la crisi”, il programma di iniziative messo a punto per dare una risposta efficace alle nuove emergenze sociali generate nelle nostre comunità dalla pandemia tuttora in corso. Dopo aver risposto tempestivamente all’emergenza sanitaria, grazie anche al bando “Emergenza per il sociale”, al Fondo per l’emergenza sanitaria e al bando “Di nuovo insieme”, con il programma “Comunità solidale oltre la crisi” si vuole fornire un supporto coordinato e sinergico alle situazioni di fragilità sociale e di esclusione, che si sono acuite in modo significativo a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid. Tre sono le iniziative previste: i progetti “Emergenza casa 9” e “Allenza 2.0”, in partenza, e il bando “Ri-attivare”, la cui scadenza è stata prorogata al 31 luglio.
«Con tali iniziative, forti dell’esperienza molto ampia maturata negli anni, la Fondazione Crc intende dare una risposta efficace alle nuove emergenze sociali, con l’obiettivo di aiutare la nostra comunità a superare il momento di crisi che ancora stiamo vivendo», sottolinea Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc, aggiungendo: «Progetti costruiti grazie a una stretta collaborazione con gli enti del nostro territorio che operano in prima linea per evitare che l’attuale situazione acuisca ulteriormente le diseguaglianze sociali: un grazie particolare va quindi ai Comuni, agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, alle Caritas, all’Agenzia territoriale per la casa (Atc) Piemonte Sud e alla Fondazione San Martino».
Il progetto “Emergenza casa”, giunto alla nona edizione, è promosso dalla Fondazione Crc in collaborazione con diciotto comuni della provincia di Cuneo (Alba, Borgo San Dalmazzo, Boves, Bra, Busca, Caraglio, Cervasca, Ceva, Cuneo, Dronero, Fossano, Mondovì, Racconigi, Saluzzo, Savigliano, Sommariva del Bosco, Verzuolo, Villanova Mondovì), gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, le Caritas dei rispettivi territori e l’Atc Piemonte Sud. Il budget previsto è di 600 mila euro; il progetto si articola sulle due misure già sperimentate negli anni passati. La prima (500 mila euro di budget) per la prevenzione degli sfratti: le commissioni locali per l’emergenza abitativa, costituite presso ogni comune partecipante, assegneranno i fondi direttamente ai proprietari degli alloggi, previa sottoscrizione di “patti di solidarietà”; la seconda (100 mila euro di budget) per la ristrutturazione di immobili di edilizia sociale di proprietà degli enti costituenti le commissioni locali o di proprietà dell’Atc Piemonte Sud. L’obiettivo è recuperare unità abitative, rendendole tempestivamente disponibili per le famiglie già in lista d’attesa.
Negli anni, il progetto “Emergenza casa” ha permesso di destinare oltre 7 milioni di euro per il contrasto dell’emergenza abitativa, con la sottoscrizione di oltre 3.500 “patti di solidarietà”. Questi ultimi sono accordi siglati con il benestare della commissione locale per l’emergenza abitativa del comune di residenza, che impegnano il proprietario, a fronte di un riconoscimento economico, a non sfrattare l’inquilino per almeno 12 mesi successivi alla sottoscrizione dell’intesa e incentivano la stipula di contratti a canone concordato, con vantaggi economici sia per l’inquilino sia per il proprietario.
“Alleanza 2.0” invece è una nuova misura, nata all’interno del programma “Comunità solidale oltre la crisi”: amplia gli interventi realizzati negli scorsi anni con “Alleanza” per dare una risposta più articolata, flessibile ed efficace ai problemi delle persone e delle famiglie della provincia di Cuneo. “Alleanza 2.0” interverrà sulle spese riconducibili alla gestione familiare, con un’attenzione particolare a coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi e non hanno beneficiato, o comunque lo hanno fatto solo in parte, di interventi posti in essere nella fase emergenziale. Il budget complessivo previsto è di 300 mila euro.
La misura, che vede una stretta collaborazione con gli enti gestori socio-assistenziali, la Fondazione San Martino e le Caritas, sarà gestita in modo collegiale dagli enti coinvolti, valorizzando le sinergie dei territori, per dare risposta concreta al bisogno, in una logica generativa. Particolare attenzione sarà posta al monitoraggio dell’iniziativa: grazie alla collaborazione con Caritas Cuneo sarà possibile raccogliere, monitorare e analizzare i dati, con l’obiettivo di fotografare l’impatto socio-economico generato su tutto il territorio provinciale e valorizzando esperienze quali il progetto “Ascolto in rete”.
Il bando “Ri-attivare”, la cui scadenza viene prorogata al 31 luglio, intende fornire strumenti concreti per affrontare le conseguenze nel medio e lungo termine che la pandemia ha lasciato sul territorio, attraverso la promozione e il sostegno di misure volte a contrastare e prevenire le fragilità e le povertà. Il bando è finalizzato a promuovere interventi innovativi e di sistema per il contrasto alle povertà, sostenendo un approccio di dono, riutilizzo e sostenibilità da parte della comunità, insieme a percorsi di autonomia e “riattivazione” delle persone in difficoltà, che favoriscano lo scambio di buone prassi e il raccordo tra misure istituzionali e associative presenti nel territorio. Il bando ha una dotazione di 480 mila euro; il contributo massimo richiedibile è pari a 24 mila euro. Le iniziative sostenute potranno avere una durata di 12-18 mesi, con avvio a partire dall’autunno 2020.
“Ri-attivare” si articola in tre misure: “Io non spreco” per promuovere iniziative di raccolta e distribuzione di generi alimentari, sulla base delle buone prassi maturate nel corso degli ultimi anni nel territorio provinciale, anche in sinergia con i progetti coordinati dal Csv-Centro servizi per il volontariato, favorendo reti, sinergie e collaborazioni ampie. Contrastare lo spreco alimentare e l’impatto che esso ha sull’ambiente sono alcuni degli obiettivi strategici per uno sviluppo sostenibile, possibile grazie all’impegno di tutta la comunità: cittadini, produttori, e imprese. La seconda misura “Circolare” desidera sostenere iniziative, anche sperimentali, di economia circolare che possano conciliare da un lato un riutilizzo di oggetti e materiale di scarto e dall’altro costituire opportunità lavorative, con particolare attenzione alle persone più fragili. Favorire la circolarità di oggetti e materiali di scarto ha una doppia valenza: ambientale, relativamente alla riduzione dei rifiuti, ed educativa, con una particolare attenzione alle nuove generazioni. Infine, “Supporto alle fragilità”, per prevenire e contrastare la violenza di genere e fornire supporto psicologico e psichiatrico alle maggiori fragilità sociali, anche in relazione alle conseguenze della crisi connessa alla pandemia.
«Una risposta efficace alle nuove emergenze sociali»
genta: «aiutare la nostra comunità è l’obiettivo della fondazione crc»