L’Asl Cn1, con il di­rettore generale Salva­tore Bru­ga­letta ha annunciato che l’ospedale di Saluzzo “ri­parte” dopo i mesi dell’emergenza Covid e la sospensione dei servizi. A supporto del presidio sanitario cittadino c’è anche il Comune di Saluzzo. Al momento pubblico di rilancio dell’attività ospedaliera e ambulatoriale e di ringraziamento per operatori sanitari, cittadini e territorio, hanno infatti partecipato anche il sindaco Mauro Cal­deroni, il vicesindaco Franco Demaria ed il consigliere Paolo Battisti, insieme all’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi.
«La buona politica non attacca e non ammicca» sono state le parole del primo cittadino, «ma costruisce sintesi partendo an­che dagli antipodi. Con Luigi Icardi ci divide quasi tutto ma lui, a differenza di altri politici, ha davvero a cuore il territorio e si adopera per migliorarne le condizioni e i servizi».
Calderoni ha sottolineato l’importante ruolo svolto dal nosocomio di via Spielberg, trasformato in poco tempo in “Covid hospital”, per affrontare il coronavirus nella sua fase più acuta, e la ne­cessità di investimenti, certezze e progetti per il futuro: «Gli ospedali territoriali come il no­stro», ha precisato, «che sembravano segnati fino a pochi mesi fa, hanno dimostrato di avere invece molto senso, proprio du­rante la pandemia, perché in­tegrati con e nel territorio, modulari e modulabili in tempi rapidissimi. So­prattutto, hanno un personale sanitario competente e generoso, a cui rivolgiamo un sentito grazie a nome di tutta la città, e una dotazione tecnica e tecnologica eccellente, grazie alla vicinanza di tanti finanziatori. A fare la differenza c’è l’amore e la passione della comunità, con privati, im­prese, associazioni, che hanno aderito di slancio alla chiamata di Giovanni Da­miano. Con l’associazione “Officina delle idee” ha raccolto in tempi rapidissimi somme impensabili per acquistare materiali e attrezzature che si sono rivelate fondamentali du­rante i giorni più drammatici di marzo e aprile».
Infine, l’appello per un rilancio dell’ospedale: «Ora servono tem­pi certi e progetti sostenibili nel lungo periodo. Anche qui, spe­­culazioni a parte a cui non in­tendo prendere parte, stiamo la­vorando insieme all’assessore re­gionale e con il supporto dell’o­no­revole Chiara Gribau­do per superare le osservazioni ministeriali».
Proprio la parlamentare del Pd aveva risposto nei giorni precedenti all’allarme sollevato dagli esponenti della Lega Nord in Parlamento relativo alla valutazione da parte del Ministero della Salute su una possibile riduzione dei posti letto di terapia intensiva programmata nel nosocomio saluzzese, con l’assessore regionale Luigi Icardi che aveva puntualizzato: «La non conoscenza della sanità regionale da parte dei funzionari romani è uno dei motivi che ha portato anni fa a regionalizzare la competenza sa­nitaria. Ritengo che questa decisione, presa senza conoscere il ri­svolto strategico svolto dal presidio di Saluzzo nella lotta al Covid, sia emblematica di un approccio alla sanità territoriale che non possiamo più accettare.
La deputata borgarina, dalla sua pagina Facebook ha precisato come non vi sia alcuna richiesta da parte del Ministero di tagliare la terapia intensiva a Saluzzo: «E­rano solo stati chiesti dei chiarimenti sul piano presentato dalla commissione per la riorganizzazione ospedaliera della Regione Piemonte», precisa Chiara Gri­baudo, «chiarimenti che sono stati forniti dalla Regione e sulla base dei quali il Ministero confermerà e riterrà valida la presenza di questi posti letto in terapia intensiva».