Stamperia Miroglio: le reazioni di politica e diocesi

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«Non lasceremo soli i lavoratori» dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Ca­rosso e l’assessore al Lavoro Elena Chiorino in merito all’annuncio della chiusura della Stamperia Miroglio di Govone. «Il primo passo che la Regione farà sarà mirato a sostenere la rioccupazione». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Alba Carlo Bo: «Una vicenda che tocca non solo la città e il territorio, visto che stiamo parlando di una delle aziende albesi che ha contribuito alla storia imprenditoriale del Paese. Ora però dobbiamo essere pragmatici e trovare soluzioni concrete per i 151 lavoratori che rappresentano altrettante famiglie, molte monoreddito, e perché non ci sia un effetto domino anche su altri dipendenti dell’azienda». Maurizio Marello, consigliere regionale ed ex sindaco di Alba ha auspicato: «Con tutto il rispetto e la comprensione delle difficoltà che la proprietà si trova ad affrontare, mi permetto di dire che la co­munità albese non può accettare questa decisione. Il Pie­monte non può accettarla. Oc­­corre reagire, a­prire un confronto, trovare una via d’uscita che preservi l’occupazione e salvi una storia nobile di questa terra». Pa­role di solidarietà e vicinanza nei confronti dei dipendenti sono giunte anche dal vescovo di Alba, monsignor Marco Bru­netti, il quale si è reso «disponibile a incontrare una delegazione dei dipendenti Miroglio per ascoltare le loro ragioni, e a fare quanto è possibile perché si arrivi a una soluzione equa e dignitosa della vicenda».