Con l’avvicinarsi della vendemmia si acuiscono le difficoltà provocate dal blocco degli arrivi da un numero crescente di Paesi di lavoratori stagionali stranieri che ogni anno attraversano le frontiere per raccogliere l’uva. Nella Granda – rimarca Coldiretti Cuneo – la situazione rispecchia quella dell’Italia, dove almeno 25.000 posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia 2020 con una radicale semplificazione del voucher agricolo, che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.
“Dopo essere stato snobbato per decenni, si registra ora un crescente interesse degli italiani per il lavoro nelle campagne, anche per la crisi che vivono altri settori economici, che va accompagnato con misure per la semplificazione e il contenimento del costo del lavoro, con strumenti come il voucher e la decontribuzione per i lavoratori stagionali, come avviene in altri Stati dell’Unione europea” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
In Provincia di Cuneo il voucher agricolo, che ha dato prova di essere un valido strumento per aumentare l’occupazione e l’emersione del sommerso, è utilizzato soprattutto per la vendemmia e per la raccolta di frutta e verdura. Potrebbero beneficiarne circa 4.000 aziende agricole della Granda, generando almeno 8.000 posti di lavoro. “Il Parlamento e il Governo hanno il dovere di ripensare ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile, rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego, e generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassaintegrati”.