Dopo le critiche per la formula della Coppa Italia di Eccellenza, il presidente della Pro Dronero Corrado Beccacini si scaglia anche contro le nuove misure, emanate tramite il DPCM 7 agosto che, seppur aprendo le porte degli impianti sportivi, mantiene le limitazioni di sicurezza relative agli ingressi ed alla capienza per assistere agli eventi/partite.
«La Pro Dronero esprime tutto il suo sconcerto per le limitazioni alla partecipazione del pubblico in occasione della possibile ripresa dell’attività agonistica. – così il patron dei Draghi – Stabilisce infatti il dpcm del 7 agosto che: “a decorrere dal 1° settembre 2020 è consentita la partecipazione del pubblico a singoli eventi sportivi di minore entità, che non superino il numero massimo di 1000 spettatori per gli stadi all’aperto e di 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso.
La presenza di pubblico è comunque consentita esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria,nel rispetto del distanziamento interpersonale, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie …”
Questo significa – prosegue il presidente biancorosso – limitare enormemente la capienza degli impianti sportivi, essendo utilizzabili solo i posti a sedere, per di più con adeguato distanziamento e prenotazione obbligatoria, misure che di fatto farebbero crollare gli incassi e di conseguenza anche la visibilità delle sponsorizzazioni, con conseguenze facilmente prevedibili sul movimento calcistico dilettantistico.
Beccacini conclude rivolgendosi al Comitato Piemonte-VdA della LND: «Confidiamo ovviamente che da parte del Comitato regionale ci sia adesso una ferma presa di posizione ufficiale volta a cercare di ottenere che gli incontri possano ricominciare a svolgersi realmente a porte aperte, sia pure ovviamente, data la drammatica emergenza sanitaria che nessuno vuole negare, con l’obbligo della misurazione della temperatura all’ingresso e delle mascherine per tutti gli spettatori presenti,altrimenti non ha davvero senso parlare di riconquista di una sia pure apparente normalità!»