Gli assessori di Piemonte, Liguria e Lombardia, Alberto Valmaggia, Stefano Mai e Simona Bordonali, hanno firmato, questa mattina, sabato 19 novembre, a Villanova d’Albenga, in provincia di Savona, il Protocollo d’intesa fra le tre Regioni per il reciproco supporto nelle operazioni di prevenzione e di lotta agli incendi boschivi.
Si tratta di un accordo unico in Italia, innovativo e particolarmente importante che ha lo scopo di unire le forze nei casi di emergenza sui rispettivi territori e lungo le aree di confine, ma anche di sviluppare una serie di attività preventive condivise. In particolare, il Protocollo, la cui durata è di cinque anni, inquadra tre differenti modalità di intervento.
La prima riguarda la collaborazione nelle situazioni eccezionali, con incendi di ampia portata durante i quali le normali strutture a disposizione delle singole regioni risultano insufficienti a fronteggiare il fenomeno. La seconda è relativa al vicendevole aiuto per il divampare delle fiamme nelle aree di confine, dove l’incisività delle operazioni è data dall’allertamento immediato delle organizzazioni antincendi locali. La terza si riferisce alla programmazione di comuni esercitazioni e iniziative di formazione e addestramento, con l’obiettivo di far crescere l’esperienza e la professionalità dei volontari in modo da ottenere una maggiore efficacia degli interventi in fase di emergenza. “L’intesa raggiunta fra le tre Regioni – ha sottolineato l’assessore piemontese alla Protezione Civile, Alberto Valmaggia – è fondamentale, perché le azioni e le buone pratiche sviluppate e perfezionate da ogni area sul proprio territorio ora possono essere condivise, ottimizzando le risorse in campo e migliorando l’attività complessiva di contrasto agli incendi boschivi. Voglio, però, ricordare che il grande merito per i risultati positivi ottenuti nel settore è dei volontari. Sono loro il cuore del sistema e a tutti loro va il nostro grazie”.
I Corpi Volontari Antincendi Boschivi (Aib), oltre agli interventi di spegnimento delle fiamme, si occupano di mettere in ordine i sentieri considerati a rischio fuoco, effettuare l’attività di monitoraggio e controllo del territorio nel corso dei periodi dell’anno ritenuti più pericolosi per il divampare degli incendi e prestare l’opera di protezione civile nei casi di calamità. Quello del Piemonte, alla cui guida c’è l’ispettore generale Sergio Pirone, è costituito da 242 squadre, con 3.986 volontari effettivi e 1.767 di supporto, che hanno a disposizione 485 mezzi e 800 radio. In provincia di Cuneo le squadre sono 41, con 680 operatori effettivi e 317 di supporto.