Si chiude con un bilancio più che positivo la mostra naturalistica “Il cielo sull’acqua. Gli uccelli delle zone umide”, organizzata dal Parco fluviale Gesso e Stura e rimasta aperta alla Casa del Fiume, in via Porta Mondovì 11a, dal 22 ottobre fino a domenica 6 novembre.
La mostra ha fatto registrare un buon passaggio di visitatori, poco meno di 800 nelle 16 giornate di apertura, vale a dire una media di 50 visitatori al giorno, dato decisamente positivo per una tematica come quella naturalistica, che purtroppo resta ancora per così dire “di nicchia”.
Ottima risposta di visitatori anche da parte delle scuole, a cui il Parco si è rivolto con un’offerta specifica, organizzando nei giorni di apertura una serie di laboratori, di vario livello, tutti dedicati alla tematica dell’avifauna delle zone umide. In totale sono stati 412 alunni e 19 classi, soprattutto delle scuole secondarie di primo e secondo livello, ma non è mancata anche qualche primaria, a visitare la mostra e partecipare alle varie attività proposte.
A chiudere il capitolo “Il cielo sull’acqua” il Parco fluviale Gesso e Stura ha organizzato nei giorni di apertura della mostra quattro eventi collaterali: una serata di approfondimento, un’escursione all’Oasi della Madonnina con possibilità di osservazioni e birdwatching, e due laboratori per bambini e ragazzi, tutte iniziative che hanno fatto registrare il tutto esaurito.
La mostra, che con fotografie e installazioni si prefiggeva di incuriosire e introdurre il visitatore ad un mondo tanto affascinante quanto ancora sconosciuto, è la seconda di una serie iniziata lo scorso anno, quando la Casa del Fiume ospitò per la prima volta una mostra naturalistica, allora realizzata grazie ai fondi Alcotra, nell’ambito del progetto europeo “Trans.Form.Ed.”.
Dopo la tematica dello scorso anno, gli insetti, si è deciso quest’anno di affrontarne una altrettanto complessa e affascinante, come l’avifauna delle zone umide. Del resto i due corsi d’acqua del Parco fluviale Gesso e Stura rappresentano importanti corridoi ecologici che consentono di osservare molteplici specie di uccelli su greti, rive, stagni, laghi, risorgive, canneti, boschi e ogni zona umida. L’enorme biodiversità delle zone umide si esprime anche attraverso le centinaia di specie di uccelli che nidificano, svernano o transitano nel Parco, con penne e piume sgargianti o tanto mimetiche da essere quasi invisibili.
Conoscere, valorizzare e proteggere questo importante tassello della natura è una missione prioritaria per il Parco fluviale e da qui nasce la decisione di allestire una mostra sugli uccelli acquatici che, con i loro sorprendenti adattamenti, ci invitano a scoprire da vicino questi complessi ecosistemi. Uno scopo, quello divulgativo, che il Parco porta avanti ormai da anni, grazie ai suoi naturalisti, ma anche grazie al sostegno di amici volontari ed esperti, che negli anni hanno dato una mano preziosa e spesso indicato la strada, due nomi su tutti Angelo Morisi e Adrianna Robba, nel cui ricordo il Parco ha allestito l’esposizione.
Curata dal naturalista cuneese Dario Olivero, la mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione di molti enti e privati che hanno prestato fotografie e materiali, ed è stata corredata da alcuni modelli tattili tridimensionali realizzati dalle studentesse del Liceo artistico “Bianchi-Virginio” di Cuneo, nell’ottica di garantire la più ampia accessibilità possibile, in questo caso a persone ipovedenti e non vedenti, ma apprezzati anche da bambini e normodotati. Inoltre la collaborazione con il Gruppo storico “Les Compagnons de la Branche d’Or” ha permesso di presentare alcuni usi pratici delle penne di uccelli acquatici nell’antichità nel corso di una serata specifica.
Ora, l’appuntamento è al prossimo autunno, per un nuovo mondo da scoprire insieme a un’inedita mostra del Parco fluviale alla Casa del Fiume.