Ciclismo: strepitoso bis di Andrea Gallo al 38° Gran Premio Liberazione

0
451

Andrea Gallo arrivo pineroloDomenica 27 aprile 2014 – Ore 12.00 – Contrariamente alle previsioni, Pinerolo si risveglia con un bel sole che gratifica di tutto il lavoro svolto dal G.S.R. Alpina Bike Cafè per fare sì che il 38° Gran Premio Liberazione, Memorial Giuseppe Rissolo e Matteo Suppo, si possa svolgere nel migliore dei modi.

I timori di piogge e temporali sono momentaneamente fugati e sono ben quasi 380 i concorrenti che si presentano al tavolo delle iscrizioni alla corsa che da tanti anni è regina delle classiche del ciclismo amatoriale piemontese.
Il percorso misura 93 km e si snoda, per 70 di questi, nella pianura che si stende attorno a Pinerolo poi, con un tocco di grande spettacolarità, s’inerpica su una breve ma intensa salita, “la Sala”, per fare rientro nel centro di Pinerolo in una quindicina di chilometri “mangiaebevi”.
I concorrenti, divisi per età in tre distinte partenze, si radunano in Piazza Vittorio Veneto dove tra poco più di due ore assisteremo all’arrivo della corsa.
Alle 10 in punto, scortata dalla Polizia Municipale e tutti i mezzi che ne fanno parte, a sirene spiegate, la carovana attraversa Pinerolo per portarsi al Km Zero, appena fuori città, dove sarà dato il via ufficiale.

 

Le strade sono piene di gente che accorre a vedere cosa sta succedendo, compaiono i cellulari pronti a immortalare l’evento, gli applausi e le urla di incitamento esplodono festosi al passaggio dei ciclisti, come se fosse il Giro o il Tour.
Infine si parte. I primi ad andare via sono i 142 concorrenti fino a 39 anni. La strada scende leggermente per 15 km e l’andatura è sostenutissima fino a Cercenasco, poi il ritmo cambia e iniziano gli scatti e i tentativi d’evasione. Quello che ha maggior successo vede protagonisti, Natali, Fulvio Rosso, Roberi, Cossa, Marchiori, Dalla Pietà e altri 5 corridori. Dopo 60 km di corsa il vantaggio sul gruppo inseguitore è di quasi un minuto, ma adesso bisogna affrontare la salita di Sala. Gli inseguitori si fanno sotto e, quando la strada inizia a salire, Gallo forza i tempi. Con lui rimangono solo, Viglione e Padoan. I fuggitivi sono quasi tutti ripresi prima dello scollinamento. In testa rimangono solo Roberi e Rosso, che taglia per primo il Gran Premio della Montagna. Ma Gallo è subito dietro. Quando li raggiunge prova ad andare da solo ma il tentativo dura poco. Viglione, Rosso, Roberi e Padoan si rifanno sotto e si riforma un quintetto che, pur dandosi cambi regolari, non riesce a tenere lontano il gruppo inseguitore che, a soli 500 metri dal traguardo raggiunge i fuggitivi. Dalla linea del traguardo, assiepata di gente lungo le transenne ornate di stendardi colorati, assistiamo da lontano al ricongiungimento. I corridori prendono fiato per la volata ma, ai 300 metri Gallo sorprende tutti partendo lungo e andando a vincere per il secondo anno consecutivo, passando sotto l’arco rosso del traguardo, posto proprio davanti al Municipio di Pinerolo, il Gran Premio Liberazione, alla media di 40,940 km/h, davanti a Viglione, Natali, Dalla Pietà, Chiappero, Conti, Rolando, Pacchiardo, Giuliano, Luca Borgna, Romolo Gentile, Sosnovshchenko, Previgliano, Pasolini e Porro.
Anche la corsa dei 99 veterani prende un avvio velocissimo ma fino a Cercenasco il gruppo rimane compatto. Nei pressi di Villafranca Piemonte nasce la fuga che caratterizzerà la corsa. Ne sono protagonisti, Testai, Caberlotto, Cucco, Lussiana, Kurtyak e Dall’Osto. Presto il sestetto si riduce a cinque unità, quando Testai è costretto a mollare, causa un guasto alla bici.
I cinque battistrada procedono di comune accordo arrivando ai piedi della salita con quasi 2’ di vantaggio, nonostante il quasi riaggancio di Sacco, Peluffo e Raviolo.

 

La salita è fatta ad andatura sostenuta soprattutto da Cucco e Caberlotto, che vince il Gran Premio della Montagna. Kurtiak e Dall’Osto si staccano ma non sono lontani. Lussiana invece è colpito da crampi e deve lasciarli andare. Cucco e Caberlotto intanto volano verso il traguardo di Pinerolo. Gli altoparlanti posti davanti al Comune comunicano che i due fuggitivi sono in arrivo e la folla si prepara a battere le mani. Entrando in Pinerolo, Caberlotto prova a scattare per evitare la volata. Cucco perde qualche metro che non riesce più a ricuperare. Per Paolo Caberlotto è un trionfo, sembra un arrivo d’altri tempi con l’applauso della gente che lo accompagna fino oltre l’arco rosso del traguardo, tagliato braccia al cielo, alla media di 39,420 km/h. Ma gli applausi sono anche per Luigi Cucco, arrivato subito dopo e per dall’Osto e Kurtyak, a 13”.
A 36” arrivano Peluffo, Raviolo e Sacco, mentre a1’40”, Turco precede Bardi, Bo, Prandi, Lussiana, Bonino e Luzzati. A 1’50”, Paolo Viglione precede l’arrivo di tutti gli altri.

 

La cronaca si occupa adesso della gara dei 137 delle categorie gentleman, supergentleman e donne, partiti subito dopo le altre due gare. Contrariamente a quanto successo prima, quando la forte andatura di partenza non permetteva tentativi d’evasione, questa volta un concorrente s’invola solitario per 40 km di corsa. Si tratta di Panepinto, detto appunto Lupo Solitario che, come un moderno Don Chisciotte, si lancia in un’avventura impossibile, con la muta di lupi affamati che lo insegue. A metà corsa la fuga finisce, ma non finiscono gli scatti. A cinque chilometri dalla salita provano a scappare Piacenza e Guglielmino, ma lo strappo della Sala li restituisce agli inseguitori, guidati da uno scatenato Buttaglieri, che con Mello Rella, Magnaldi e Panelli allunga il collo a tutti e scollina per primo sul GPM, come già aveva fatto lo scorso anno.

 

Tra i quattro di testa non c’è il giusto accordo e, mentre alcuni inseguitori si fanno sotto, ai meno 3, Marco Buttaglieri prova ancora a scappare. Da dietro continuano a rinvenire altri corridori e si riforma un gruppo copioso. Buttaglieri è ancora davanti ma, quando parte la volata, anche lui deve arrendersi. A sorprendere tutti questa volta è Ostorero che, appena rientrato lancia uno sprint irresistibile che lascia sbigottito Allasia, costretto ad accontentarsi del secondo posto, davanti a Mello Rella e al bravissimo sgA Fulvio Magnaldi, per il quale gli anni sembrano procedere all’incontrario. In quinta posizione si classifica un ritrovato Francesco Uberti, seguito dal combattivo Buttaglieri, Balocco, Grappeja, Guglielmino, Fedrigo (2°sgA), Cerisola, Fenocchio, Panelli, Monteleone (3°sgA), Martina, Gastaldello, Ughetto, Tron e via via tutti gli altri, tra cui la bravissima Olga Cappiello, 36ª assoluta, che in campo femminile, oltre a vincere il Gran Premio della Montagna, supera Erica Magnaldi, Ilaria Veronese, Lorenzina Roset ed Enrica Scapin.
Il primo sgB è Bruno Meneghetti, 26° assoluto, che precede Maritan, Calvarese, Isoardo, Bonello, Galliano e Bruno Osvaldo. Media del vincitore 38,440 km/h.

 

Terminano tutti gli arrivi e mentre la folla si disperde, arriva la notizia di una brutta caduta che ha coinvolto alcuni corridori con lesioni più o meno gravi, costretti al ricovero in ospedale. Sono notizie che non vorremmo mai sentire ma purtroppo l’incidente imprevisto può essere dietro l’angolo o alla prossima curva. Vorremmo che non succedesse mai.
Mentre attendiamo notizie dei feriti ci trasferiamo al Bike Cafè dove, mentre i corridori si rifocillano al rinfresco offerto dagli organizzatori, si stilano le classifiche delle tre gare cui fa seguito la premiazione prevista.
Si smontano tutte le impalcature, si spostano le transenne e si sgonfia l’arco d’arrivo soddisfatti per l’ottima organizzazione, capeggiata da Ermanno Garnero e Luca Chiabrando ma, mentre diamo appuntamento a Baldissero giovedì 1° maggio per il Trofeo dei Lavoratori, nonché 2ª Prova di Campionato Provinciale Strada, il pensiero ci corre ancora a chi oggi si è fatto male e che speriamo di rivedere presto ancora in bici con noi.

 

Le foto della manifestazione e premiazione sono visibili cliccando sul seguente collegamento web:
https://plus.google.com/photos/110336262776895138773/albums/6006643431065581249

 

Valerio Zuliani