Ogni anno la Confraternita della nocciola “Tonda gentile” di Langa premia con il riconoscimento “Cortemiliese Doc” persone, enti e associazioni che si sono particolarmente distinti per l’impegno speso a favore del centro valbormidese. Quest’anno i “paludati” guidati dal gran maestro Ginetto Pellerino hanno omaggiato una persona che ha rappresentato Cortemilia come sportivo, amministratore pubblico e imprenditore. Si tratta dell’ex sindaco Giancarlo Veglio, calciatore professionista con Savona e Cairese e poi bandiera del Cortemilia, noto per aver indossato la fascia tricolore della “capitale della nocciola” e aver guidato l’allora Comunità montana “Langa delle Valli Bormida e Uzzone” in anni particolarmente difficili e drammatici, quelli cioè della lotta all’Acna di Cengio e dell’alluvione 1994. «A persone come “Giancarlino” (sindaco di Cortemilia dal 1990 al 2005, ndr) il nostro territorio deve molto», ha dichiarato il gran maestro della Confraternita Ginetto Pellerino, aggiungendo: «Hanno sacrificato tempo e denaro per riuscire a vincere una battaglia che aveva visto sconfitti i loro padri e i loro nonni». Nato il 7 dicembre 1937 a Torino, Veglio, già vicepresidente della Fondazione Nuovo ospedale “Alba-Bra”, si è meritato il riconoscimento anche per i meriti professionali e per i tanti e innovativi progetti ingegneristici realizzati, molti dei quali sviluppati nel contesto dell’azienda Brovind di Cortemilia. Ha raccolto tantissimi applausi la lettera che la figlia Paola ha voluto dedicare al padre Giancarlo. A margine della cerimonia, la Confraternita ha salutato una nuova consorella: l’albese Annamaria Cavallero. È intervenuto anche il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, dichiarando: «È stata una scelta giusta e intelligente rendere omaggio a un grande langhetto come Veglio, nei confronti del quale dobbiamo essere tutti grati per quanto ha fatto. Se questa terra ha saputo cambiare è stato grazie alle persone che hanno saputo fare la differenza».
L’ex sindaco Giancarlo Veglio è “cortemiliese doc”
Assegnato dalla Confraternita della “Tonda gentile” di Langa al primo cittadino che lottò contro l’Acna