In sala arriva “La vacanza”

Il film di enrico iannacCone indaga su come l’amicizia vinca sull’età e sulle patologie, nonostante coinvolga due persone così lontane sia per età che per “background”

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Arriva nelle sale oggi, giovedì 3 settembre “La vacanza”, film diretto da Enrico Iannaccone. È la storia di Valerio (Antonio Folletto), un giovane uomo di trent’anni affetto da un disturbo bipolare. Dopo aver perso l’amata moglie, ha iniziato a condurre una vita dissoluta, distruggendo qualsiasi certezza fino a quando non incontra Carla (Catherine Spaak), un’anziana donna di 75 anni di origine tedesca ed ex magistrato. Anche lei ha un problema: soffre di Alzheimer e la sua memoria inizia a sbiadirsi. Nonostante ciò, Carla è forte ed è decisa a non farsi abbattere dalla malattia, ma a reagire con tutte le sue forze. Valerio e Carla s’incontrano dopo la fine dell’estate e, sebbene siano distanti anagraficamente, i due sono molto simili: tormentati, in cerca di una pace interiore, intimoriti dal futuro e in fuga da un passato doloroso e incancellabile. Tra il giovane e l’anziana nascerà un forte legame d’amicizia che permetterà loro di condividere il dolore e i segreti, che hanno tenuto nascosti così a lungo da logorarli. In “La vacanza”, il film su come l’amicizia vince sull’età e sulle patologie, le disfunzioni mentali potrebbero essere il terreno comune che li avvicina tanto da apparire il filo conduttore della storia, ma non è così, il cuore del film si basa sul rapporto sincero che costruiscono due persone così lontane sia per età che per “background”, trovando anche un modo per affrontare l’incomprensione verso e da parte degli altri, incapaci di relazionarsi con le loro patologie. Ne “La vacanza” la natura del cilento gioca un ruolo fondamentale tanto da citare, anche se involontariamente, Michelangelo Antonioni, l’autore preferito di Enrico Iannaccone. Dopo l’esordio al lungometraggio di finzione con il bizzarro e coraggioso “La buona uscita”, Enrico Iannaccone, regista e sceneggiatore non ancora trentenne e fieramente indipendente, si cimenta in una storia di incapacità di stare al mondo.