Alla fine hanno vinto la memoria, il desiderio di continuare in una tradizione di ricordo per chi è “andato avanti”, lo spirito alpino e quello vocato all’impegno civico. Più forti del Covid-19, con le dovute precauzioni; e anche più forti del violento acquazzone che, domenica 30 agosto, si è abbattuto su Montà e sul Roero nella prima mattinata. Si è svolta, seppur in forma ridotta, la cerimonia della “croce luminosa” in prossimità dei piloni commemorativi. Hanno partecipato una delegazione di “penne nere” di ciascun paese rappresentato in questo luogo dell’anima, alcuni sindaci, tra cui il primo cittadino “di casa” Andrea Cauda a fianco degli Alpini montatesi capitanati da Nino Costa, e Pierlorenzo Caranzano, comandante di Polizia locale ma anche diacono permanente. E c’eravamo pure noi, per testimoniare come il dovere di memoria riesca ad andare oltre ogni cosa.