Lo scrive Milva Rinaudo, sindaco di Costigliole Saluzzo: “Serve una norma più elastica che consenta di affrontare il problema senza contrapporre opposti schieramenti”
Lunedì 28 aprile – 9.15
Sulla vicenda della scuola elementare di Dronero è intervenuta Milva Rinaudo, sindaco di Costigliole Saluzzo. In breve: la partenza della prima elementare della scuola di piazza Marconi è a rischio poiché sui 14 bambini iscritti, 12 sono stranieri. La riforma Gelmini infatti fissa il limite di bimbi stranieri al 30% per classe.
Serve perciò una specifica autorizzazione dal Ministero dell’Istruzione. O, come sottolinea il sindaco Rinaudo, “una norma più elastica”, nell’intervento che riceviamo e pubblichiamo:
“Egregio Direttore,
Partendo dal fatto di cronaca legato alla scuola e ai bambini figli di immigrati che ha scosso la tranquilla città di Dronero (http://www.ideawebtv.it/attualita-2/18591-dronero-troppi-alunni-stranieri-quella-prima-non-s-ha-da-fare ndr) faccio un paio di mie considerazioni. Senza addentrarmi nella vicenda dronerese che pure ben conosco, non credo che la cittadina della valle Maira possa essere accusata di razzismo, anche se sono portata a comprendere lo sfogo del Dirigente e il disagio di molti genitori. Sono consapevole che la questione immigrati in generale e più nello specifico dell’inserimento scolastico, è materia troppo complessa per essere trattata in poche e scarne righe o affidata ai contrapposti estremismi.
Credo, però che tra coloro che pensano di risolvere la questione gettando tutti a mare e quelli che predicano un’accoglienza tout-cour e senza regole, si possa trovare una soluzione che non penalizzi oltremodo il territorio. Per quanto attiene alla scuola, credo sia perfino superfluo ricordare che una classe composta prevalentemente da bambini figli di immigrati possa rappresentare un ostacolo al normale svolgimento dell’attività scolastica e dell’attuazione del programma previsto per legge. Seppure la circolare dell’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini indichi – pur senza imporre – il tetto massimo del 30% di bambini stranieri in classe, in tanti piccoli centri questo è praticamente impossibile da realizzarsi se non spostando bambini da un centro all’altro.
Io credo che, partendo proprio dal diritto-dovere che tutti hanno di frequentare la scuola, la decisione ultima non debba ricadere solo sulle spalle dei dirigenti scolastici, ma serva una norma più elastica che consenta di affrontare il problema senza contrapporre opposti schieramenti che altro non fanno che il danno dell’Istituzione scolastica, dei bambini e del luogo dove il caso si verifica. La soluzione non è semplice, ma sindaci e dirigenti scolastici non devono essere lasciati soli ad affrontare un problema che in certe zone raggiunge soglie d’allarme consistenti. Così come non ha senso dividersi tra Orazi e Curiazi e combattersi all’ombra di parole come razzismo, intolleranza o viceversa di troppa accondiscendenza verso chi arriva da altre Terre, al posto di fermarsi e ragionare sulla situazione in essere. L’immigrazione, anche in una provincia tranquilla come quella di Cuneo, può diventare un problema se lasciata in balia di sé stessa come è avvenuto per esempio in varie occasioni durante la stagione della frutta. È solo con una chiara ed efficace normativa di Legge, ed un seria concertazione tra le Istituzioni del territorio che è possibile vivere serenamente e dare risposte a problematiche mettendo al centro l’uomo,nel rispetto dei diritti e doveri di tutte le parti.
Milva Rinaudo, sindaco Costigliole Saluzzo”
Leggi anche:
Dronero, troppi alunni stranieri: quella prima “non s’ha da fare”