Il 6 luglio di quest’anno è morto, all’età di 91 anni, il compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone. Talento indiscusso della musica mondiale, è divenuto celebre e immortale soprattutto grazie alle sue colonne sonore cinematografiche, in particolare quelle che a partire dagli anni Sessanta ha firmato per Sergio Leone. Negli anni, però, il musicista ha lavorato coi più grandi registi della scena italiana (Bertolucci, Tornatore) e internazionale (De Palma, Tarantino). La sua carriera è sterminata, tanto che le sue composizioni anche appaiono in film che difficilmente assoceremmo al suo nome. Altri motivi, invece, sono destinati a rimanere per sempre nella storia della musica e del cinema. Chi non conosce ad esempio il primo titolo della cosiddetta Trilogia del dollaro di Leone? “Per un pugno di dollari” segna anche l’inizio della collaborazione con Morricone: i due non si trovarono subito d’accordo sull’impostazione stilistica e, nonostante il successo del film, il musicista negli anni parlò molto negativamente di quel lavoro.
Secondo film, secondo successo… “Il buono, il brutto e il cattivo” attesta una collaborazione che continuò nonostante tutto per anni e anni, mentre i due approfondivano sempre più la loro sintonia. Morricone sperimenta in questa colonna sonora con qualsiasi tipo di suono, dai fischi allo jodel, dagli spari agli ululati dei coyote. In “C’era una volta il West” invece, il Maestro, raffina l’andamento enfatico e ossessivo dei temi musicali raggiungendo vette sempre più virtuose, soprattutto perchè ogni personaggio viene chiaramente caratterizzato da un motivo diverso.
La colonna sonora invece del capolavoro di Elio Petri, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” si sposa alla perfezione con i temi della pellicola: straniante, grottesca, imprevedibile. Un dramma sia politico sia personale, suadente grazie a mandolini, sax, contrabbassi elettrici.
Anche se non fra le sue opere più spesso citate, la collaborazione con Bertolucci nel film “Novecento”, affresco maestoso e complesso di un intero secolo conferma la grandissima versatilità di Morricone nel costruire su questa pellicola un abito musicale che ne accompagni la varietà e le contraddizioni.
Per il suo ultimo film (“C’era una volta in America”), Sergio Leone non aveva dubbi sulla necessità di un accompagnamento musicale da parte di Morricone, che preparò la colonna sonora con tale anticipo che fu ascoltata durante le riprese. Anche in quest’occasione il compositore ha messo in piedi una varietà di suoni e suggestioni che ambiscono ad abbracciare un’intera nazione.
Nominata agli Oscar, vincitrice di un Grammy, di un Bafta e dei Nastri d’argento, la colonna sonora degli “Intoccabili” fonde momenti di grande e struggente solennità e sperimentazioni più leggere e ritmate, a dare l’idea di una vicenda epica e frastagliata.
Altra colonna sonora premiatissima, quella di “Nuovo Cinema Paradiso” di sicuro fra i capolavori di Morricone, riuscendo a rispecchiare nelle note tutto l’andamento tenero, struggente, malinconico ma anche sognante che è al cuore della pellicola di Tornatore. Tema ripreso anche per “La leggenda del pianista sull’oceano”, colonna sonora premiata con un Golden Globe dove Morricone si abbandona a sperimentazioni jazz e contemporanee variegate, con contaminazioni che lo portano a collaborare con Roger Waters e Edward Van Hallen.
E fra le collaborazioni con grandi registri, si aggiunga Tarantino, che per il Maestro aveva una specie di ossessione. Le atmosfere western sono un tuffo nel passato rivisitato per Morricone che trova il modo di riutilizzare brani inediti che aveva composto per il film horror “La cosa”. La colonna sonora fu premiata da Golden Globe, Bafta e soprattutto da un Oscar.