Ora si attendono soltanto le valutazioni della Regione Piemonte per poter dare il via alla quarta edizione del corso per tecnico trasfertista al Centro di formazione professionale salesiano di Bra. È quanto emerso dall’incontro svoltosi presso il Cfp Cnosfap di viale Rimembranza, a Bra, nei giorni scorsi: le aziende intervenute, in presenza e in remoto, hanno ribadito il forte interesse verso questa figura professionale nonostante il periodo complesso. «Il tecnico trasfertista», ha commentato Aldo Faccenda, presidente della Bottero industria vetro di Cuneo, «è una figura trasversale a moltissimi settori. Da anni ci battiamo perché queste competenze siano prima svolte presso gli istituti scolastici e ora finalmente anche da un corso. È nostra priorità stimolare le associazioni di categoria e la Regione Piemonte per dare continuità a questi percorsi altamente formativi».
Hanno ottenuto un ottimo successo le tre edizioni del corso di formazione tecnica superiore “Tecnico trasfertista” organizzate finora dal Consfap Bra, dal “Vallauri” di Fossano e dal Politecnico di Torino. La quarta edizione, presentata al bando della Regione Piemonte a fine luglio, è stata migliorata grazie alla collaborazione delle molte aziende partecipanti al progetto e degli stessi “Vallauri” e Cnosfap braidese. Un apposito accordo con Kuka, azienda produttrice di robot, ha permesso di inserire nel corso un modulo specifico sull’utilizzo di tecnologie robotizzate. Una parte del percorso dedicato allo studio dell’inglese per trasfertisti è stata strutturata a distanza per “abituare” gli allievi alle nuove modalità di insegnamento che hanno preso piede in seguito allo scoppio della pandemia coronavirus.
Le otto certificazioni rilasciate durante il percorso in materia di sicurezza e di utilizzo di attrezzature costituiranno un valore aggiunto in fase di inserimento lavorativo. Le discipline riguardano tecniche di installazione e collaudo (30 ore), manutenzione meccanica (30 ore), manutenzione elettrica e Plc (80 ore), disegno e progettazione (20 ore), attrezzaggio meccanico (20 ore), sicurezza e normative (82 ore), comando robot (14 ore), formazione “cross culturale” (7 ore), lingua inglese (80 ore), pari opportunità (12 ore), accoglienza e progetto personale (9 ore). A queste si aggiungono 360 ore di “alternanza” in stage o in apprendistato. Ha commentato la titolare dell’azienda Tosa di Santo Stefano Belbo, Serena Tosa: «Siamo soddisfatti di poter contribuire a questa partnership. Ci auguriamo che il corso possa prendere il via in tempi brevi».
In attesa della valutazione da parte della Regione, è possibile ottenere ulteriori informazioni collegandosi al sito www.tecnicotrasfertista.it. A definire il progetto del 2020 il Cnosfap Bra, l’istituto superiore “Vallauri” di Fossano, il Politecnico di Torino, con le ditte Arol, Bianco, Gai, Omler 2000, Robino&Galandrino, Tosa, Tesi, Merlo, Oripan, Sancassiano, Dromont, Brc, Meccanica97, Biemmedue, Rolfo, Cemas, Schneider, Bottero Cuneo. «Il messaggio che si vuole trasmettere è chiaro», osserva l’amministratore delegato di Gai macchine imbottigliatrici Guglielmo Gai, «Trovare giovani pronti a mettersi in gioco, che vogliano ancora qualificarsi in un tempo breve (sei mesi), che abbiano passioni tecnologiche e che siano disposti agli spostamenti. Loro sono lo specchio dei titolari delle aziende che cercano di vincere le sfide internazionali nell’ambito della meccatronica di qualità. Non possiamo non condividere tutti, istituzioni comprese, questa missione del corso che forma i nuovi tecnici trasfertisti».
Le aziende puntano sulla formazione
Un corso all'ombra della Zizzola