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William Ken­tridge in mostra ad Alba

La Fondazione Crc e il Castello di Rivoli presentano due installazioni ad Alba nella chiesa di San Domenico

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La collaborazione tra la Fondazione Crc e il Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, avviata già lo scorso anno e volta a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza dei lavori artistici presentati dal Museo si concretizzerà, domenica 20 alle 16, presso la chiesa di San Domenico ad Alba con l’inaugurazione della mostra “William Ken­tridge, Respirare”, che presenta due installazioni dell’artista sudafricano, tra i più noti artisti in­ternazionali contemporanei. L’e­vento sarà curato dal di­rettore del Castello di Rivoli Caro­lyn Christov-Bakargiev, con l’as­sistenza curatoriale di Giu­lia Colletti. L’esposizione, inserita a pieno titolo tra gli appuntamenti rilevanti nel calendario della 90a edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, sarà a ingresso gratuito e resterà aperta da lunedì 21 settembre a martedì 8 dicembre (da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).
William Kentridge, artista sudafricano tra i più noti a livello internazionale, si esprime prevalentemente attraverso cortometraggi animati realizzati con una tecnica personale, disegnando, cancellando e ridisegnando sempre su pochissimi fogli, filmando e montando in sequenza le varie fasi. I suoi lavori indagano la natura della memoria e delle emozioni, la complessità dei conflitti nell’epoca della globalizzazione e propongono una visione al contempo elegiaca e drammatica della vita, in perenne cambiamento e in equilibrio tra etica, responsabilità e poesia. Due le installazioni esposte nel monumentale San Domenico di Alba: “Breathe” (“Respira”, 2008) e “Shadow Procession” (“La processione delle ombre”, 1999). Si tratta di due opere video nelle quali luce e suono, ombra e silenzio sono in costante dialogo: un invito a non trattenere il fiato e a riflettere sull’importanza del respirare, istinto fisiologico degli esseri umani messo in crisi in senso letterale, a causa del virus globale che ci ha colpiti, e in senso metaforico presso minoranze ancora soffocate da segregazione e abusi e, ancora, sempre più compromesso dalle politiche di deforestazione che continuano a danneggiare l’ambiente.
L’esposizione è l’esordio del progetto espositivo biennale “E­spressioni”, che indaga le forme espressioniste d’arte e le loro evoluzioni, che sovente si verificano in occasione di momenti di innovazione scientifico-tecnologica, rispondendo alle crisi che derivano da queste rivoluzioni.
«L’inaugurazione di questa mostra costituisce un momento significativo e di particolare importanza per la nostra comunità. L’iniziativa espositiva rappresenta il primo appuntamento di una ricca stagione di eventi culturali e artistici che la Fondazione Crc promuoverà, in totale sicurezza, sul territorio provinciale nei prossimi mesi», sottolinea Giandome-nico Genta, presidente della Fondazione Crc di risparmio di Cuneo.
«Grazie alla rinnovata collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, cittadini e turisti che visiteranno Alba durante l’intero periodo della Fiera del tartufo potranno ammirare da vicino le opere di un artista di fama mondiale come William Kentridge», conclude Genta.
«Kentridge esplora il modo in cui la coscienza si forma attraverso il mutarsi delle nostre concezioni della storia e dei luoghi, e osserva come co-struiamo queste storie e che cosa facciamo di esse», ribadisce Carolyn Christov-Bakar-giev, direttore del Castello di Rivoli Museo d’arte contem-poranea. «La sua è un’arte elegiaca sulle possibilità della poesia nella società contemporanea e fornisce un commento satirico e beffardo su questa stessa società, proponendo una visione della vita come un processo di continuo cambiamento piuttosto che come un mondo controllato di fatti. L’u­niverso delle ombre, delle figure da teatro delle ombre e le proiezioni delle ombre im­pli­cano una visione indiretta sul mondo, suggeriscono come sia meglio servirsi di uno sguardo obliquo, fuori dal centro, piuttosto che ricercare l’assoluta verità in ogni circostanza. Una visione obliqua sottolinea che la conoscenza è una costante negoziazione tra esperienza e memoria, nonché una mediazione che passa attraverso sistemi di comunicazione e convenzioni culturali».
Lungo la navata centrale e la zona dell’abside della chiesa di San Domenico, il visitatore po­trà ammirare lo Shadow procession, contro-altare al mito della caverna di Platone e manifesto contro l’asservimento della co­noscenza e l’oppressione u­mana. A metà della navata centrale invece, il visitatore può contemporaneamente fruire dell’opera Breathe installata in una delle navate laterali.
Non più in un carosello, bensì in un soffio di vento, alludendo al respirare suggerito dal titolo per l’appunto, l’artista frantuma e ricompone le immagini di carta velina nera. Come coriandoli, queste volteggiano creando direttrici casuali o soggetti ben precisi: una cantante, un megafono, un telefono, il primo piano di una bocca. Il respiro dona ritmo al turbinio dei pezzettini di carta che si raccolgono e disperdono.
In entrambi i film, Kentridge si serve di marionette di carta lacerate e stracciate nei propri arti e connotati.
La potenza di questi esseri animati risiede proprio nella capacità di muoversi, sebbene di­sgregati, per librarsi in aria.

BaNNER
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