Alba continua a fare parlare di sé nel mondo intero, non solo per le sue eccellenze enogastronomiche ma anche per le sue sempre più importanti iniziative artistiche e culturali. Tra queste spicca la mostra “William Kentridge, Respirare” (inaugurata domenica 20, nella chiesa di San Domenico, in via Teobaldo Calissano), che presenta due installazioni dell’artista sudafricano, tra i più noti artisti internazionali contemporanei. L’evento si inserisce nella collaborazione tra la Fondazione Crc e il Castello di Rivoli-Museo d’arte contemporanea, avviata già lo scorso anno e volta a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza dei lavori artistici presentati dal Museo, ed è curato dal direttore del Castello stesso, Carolyn Christov-Bakargiev, con l’assistenza curatoriale di Giulia Colletti. L’esposizione, a ingresso gratuito, resterà aperta fino a martedì 8 dicembre, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Per maggiori informazioni è possibile visitare i siti www.fondazionecrc.it e www.castellodirivoli.org oppure telefonare allo 0171-452711.
Il taglio del nastro, che è stato promosso nella splendida cornice del Teatro sociale “Giorgio Busca” di Alba, è stato preceduto da un momento dedicato ai giornalisti che, oltre a potersi immergere nelle suggestive proiezioni di Kentridge, hanno potuto dialogare con l’artista stesso, collegato con i presenti via Internet. Dal dialogo con Kentridge è emerso come le sue installazioni, seppure ideate alcuni anni fa, siano estremamente attuali, principalmente per due aspetti: la capacità di comunicare l’oppressione che interessa purtroppo una grossa fetta della popolazione mondiale, specie coloro i quali sono costretti a lasciare i propri luoghi d’origine e a migrare in cerca di fortuna; il desiderio di poter respirare, di essere liberi da oppressori ma anche dalle preoccupazioni causate da un virus subdolo, come il coronavirus, che, proprio come un tiranno, opprime fino a togliere il fiato. Si tratta, in sostanza, di un messaggio, comunicato con un linguaggio moderno (seppure intriso di riferimenti al passato), che invita a resistere.
William Kentridge, artista sudafricano tra i più noti a livello internazionale, si esprime prevalentemente attraverso cortometraggi animati realizzati con una tecnica personale, disegnando, cancellando e ridisegnando sempre su pochissimi fogli, filmando e montando in sequenza le varie fasi. I suoi lavori indagano la natura della memoria e delle emozioni, la complessità dei conflitti nell’epoca della globalizzazione e propongono una visione al contempo elegiaca e drammatica della vita, in perenne cambiamento e in equilibrio tra etica, responsabilità e poesia. Due le installazioni esposte nel monumentale San Domenico di Alba: “Breathe” (“Respira”, 2008) e “Shadow procession” (“La processione delle ombre”, 1999). Si tratta di due opere video nelle quali luce e suono, ombra e silenzio sono in costante dialogo: un invito a non trattenere il fiato e a riflettere sull’importanza del respirare, istinto fisiologico degli esseri umani messo in crisi in senso letterale, a causa del virus globale che ci ha colpiti, e in senso metaforico presso minoranze ancora soffocate da segregazione e abusi e, ancora, sempre più compromesso dalle politiche di deforestazione che continuano a danneggiare l’ambiente. L’esposizione è l’esordio del progetto espositivo biennale “Espressioni”, che indaga le forme espressioniste d’arte e le loro evoluzioni, che sovente si verificano in occasione di momenti di innovazione scientifico-tecnologica, rispondendo alle crisi che derivano da queste rivoluzioni. «L’iniziativa espositiva rappresenta il primo appuntamento di una ricca stagione di eventi culturali e artistici che la Fondazione Crc promuoverà sul territorio provinciale nei prossimi mesi», dichiara Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc, «Grazie alla rinnovata collaborazione con il Castello di Rivoli-Museo d’arte contemporanea, cittadini e turisti che visiteranno Alba durante l’intero periodo della Fiera del tartufo potranno ammirare da vicino le opere di un artista di fama mondiale com’è senza dubbio William Kentridge».
Ha aggiunto Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli-Museo d’arte contemporanea: «La sua arte fornisce un commento satirico e beffardo sulla società, proponendo una visione della vita come un processo di continuo cambiamento piuttosto che come un mondo controllato di fatti».
L’arte di Kentridge continua a stupire
Ad Alba, durante la Fiera del tartufo, si potrà visitare la mostra del celebre artista sudafricano